I sorprendenti eventi avvenuti a Fatima nel maggio 1917 hanno avuto luogo mentre il mondo si immergeva nel XX secolo – un secolo che avrebbe visto due guerre mondiali, l’invenzione della bomba atomica e la rapida affermazione di tecnologie che avrebbero trasformato il mondo e la razza umana. Un secolo segnato anche da genocidi di cui il primo, quello armeno, iniziato nel 1915, due anni prima le apparizioni di Fatima, e costato la vita a 1 milione e mezzo di persone per opera di uno piano di sterminio studiato sotto l’impero ottomano.
Alle apparizioni è legato il messaggio che la Madonna avrebbe consegnato ai veggenti Lucia, Francesco e Giacinta. Un testo che è stato al centro congetture e ipotesi da parte di teologi e studiosi anche non cattolici. In particolare la terza parte del messaggio, tenuto riservato dalla Chiesa per lungo tempo, è stata quella che ha fatto credere a catastrofi, che avrebbero sconvolto la vita della Chiesa stessa. Il testo fu messo per iscritto da una dei tre veggenti, suor Lucia, il 3 gennaio 1944.
Il documento inviato in Vaticano è stato letto da tutti i pontefici succedutisi e da pochissimi altri stretti collaboratori e conservato gelosamente presso la Congregazione per la Dottrina della Fede. Di quella Congregazione fu cardinale e teologo Joseph Ratzinger, che fece un commento teologico quando il Terzo Segreto di Fatima venne pubblico e divulgato nel giugno 2000 per volere di Giovanni Paolo II. Wojtyla ha sempre legato all’intercessione della Madonna di Fatima la sua sopravvivenza dopo l’attentato subito in piazza San Pietro il 13 maggio 1981 ad opera di Alì Agca. In alcuni ambienti ultra ortodossi della Chiesa fu avanzato il dubbio che il Vaticano non avesse reso noto al mondo l’intero messaggio. A sciogliere ogni dubbio a proposito fu il Papa emerito alcuni anni fa che assicurò la totale pubblicazione. Non c’è altro da sapere. «La pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa».
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