Papa Bergoglio manda i barboni e i migranti al circo ma viene contestato dalla Lega per la protezione animali

Papa Bergoglio manda i barboni e i migranti al circo ma viene contestato dalla Lega per la protezione animali
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 17:26
Papa Francesco stavolta manda duemila poveri al circo per festeggiare il nuovo anno. Un pomeriggio intero a vedere le bestie feroci, i giocolieri, lo spettacolo dei clown, i virtuosismi degli acrobati. A tutti ha deciso di regalare un biglietto (messo a disposizione del Circo Medruno, vicino a Saxa Rubra) e al termine dello show è prevista la consegna di un sacchetto contenente un pasto al sacco, panini, bibite, cioccolata. A darne notizia è stato l'Elemosiniere della Casa Pontificia, monsignor Corrado Kraiewski, il braccio destro del pontefice nell'accoglienza ai senzatetto della città.

E' a don Corrado che si deve anche l'iniziativa di portare i barboni a vedere la Cappella Sistina, un evento che,due anni fa, è stato enfatizzato dai mass media di tutto il mondo. L'invito al circo stavolta è esteso a poveri, senzatetto, profughi, carcerati e famiglie bisognose. In tutto 2100 i biglietti – tanti quanti i posti a sedere sotto il tendone -che sono stati messi a disposizione dalla famiglia Casartelli. “Uno spettacolo per i poveri del Papa” ha spiegato Kraiewski. L'idea stavolta è nata durante una udienza in Vaticano. Il Papa aveva apprezzato il lavoro dei circensi. 

Il regalo del Papa di mandare i barboni allo spettacolo circense non è affatto piaciuto all'Enpa, l'ente nazionale protezione animale che da anni si batte perchè le bestie esotiche e feroci appartenenti ai circensi siano trattate meglio e liberate.  «Ci chiediamo, con stupore, Santità come questo Suo Magistero possa coniugarsi con la costante, ripetuta e mai superata disattenzione che la Cattedra di Pietro riserva agli animali». Il riferimento di Carla Rocchi va «alla innaturale condizione di detenzione e allo sfruttamento, quando non al maltrattamento in cui gli animali vengono costretti ad esibirsi».

«La stragrande maggioranza delle persone e dei fedeli - prosegue Rocchi -  ritengono che l'amore per gli animali non debba essere sacrificato all'amore per il prossimo, ma al contrario faccia parte di un armonioso sentire, come oltre sette secoli fa insegnava al mondo il Santo di cui Ella ha scelto di portare il nome». 
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