Papa Bergoglio apre la campagna di Acs per aiutare i profughi nel Curdistan iracheno

Papa Bergoglio apre la campagna di Acs per aiutare i profughi nel Curdistan iracheno
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Giugno 2016, 19:42 - Ultimo aggiornamento: 19:52
CITTA' DEL VATICANO La donazione che ha fatto il Papa è stata di 100 mila euro. Serviranno per distribuire medicine ai profughi che vivono provvisoriamente in una zona del Curdistan iracheno, vicino a Erbil, dentro file di squallidi ma ordinati container. Volti disperati, bambini depressi che non giocano nemmeno più, sguardi spenti ovunque. Il destino accomuna coloro che sono riusciti a scappare e sopravvivere all’Isis. Musulmani, cattolici, ortodossi, caldei, yazidi. La cifra servirà a sostenere per quattro mesi la "clinica" St. Joseph Charity,una realtà  ospitata in altrettanti container, ma capace di offrire cure mediche gratuite a circa 2.800 rifugiati di ogni religione.  «Un progetto che mostra come per Acs la misericordia e il sostegno non siano soltanto parole ma fatti concreti», spiega il sacerdote iracheno don Imad Gargees. L’acronico Acs sta per Aiuto alla Chiesa che Soffre. Si tratta di una storica (e gloriosa) associazione cattolica nata nel 1947 in Olanda, grazie alla bontà di padre Verenfried van Straaten, chiamato anche padre Lardo, perché faceva la raccolta di lardo da dare a chi in quel periodo era sfollato e non aveva più nulla.

La realtà di “padre Lardo”, morto qualche anno fa ultra novantenne, naturalmente è rimasta e se un tempo, durante la guerra fredda concentrava l’azione umanitaria soprattutto ad Est, per aiutare la cosiddetta “chiesa del silenzio”, oggi la struttura diffusa in decine di nazioni, si orienta in quelle zone di frontiera dove i cristiani sono perseguitati o minacciati come minoranza. I progetti finanziati sono migliaia e tutti affidati ai vescovi locali, ma controllati dalla struttura medesima che si preoccupa di valutare il risultato finale. “Grazie per quello che fate! Vi prego di continuare, per far sì che questa campagna continui anche in futuro. Così che la misericordia possa cambiare il mondo» ha detto Francesco dando il benvenuto ad una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, in occasione del lancio di Be God's Mercy (Sii la misericordia di Dio), la grande campagna internazionale di raccolta fondi per la realizzazione di altre opere di misericordia in tutto il mondo. La campagna durerà fino al 4 ottobre, giorno di San Francesco, quando Acs presenterà al Pontefice i primi «frutti» dell'iniziativa. Be God's Mercy è stata sostenuta personalmente dal Pontefice, con un video messaggio, nel quale ha raccontato di come la fondazione lo abbia sostenuto da vescovo a Buenos Aires, ma ancor prima da sacerdote durante i suoi studi.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA