Gli ospiti che prenderanno parte ai panel – una ventina - sono circa 500. Vescovi, anglicani, rabbini, buddisti (anche se stavolta il Dalai Lama ha dato forfait), economisti, teologi, emiri e muftì. Nutrita la componente islamica – sia da parte sciita che sunnita – anche se i rappresentanti islamici inviati ad Assisi sono tutti di seconda fascia. Non c’è il gran muftì di Al Azhar ma solo un suo consigliere, così come dal Libano proviene un altro consigliere del mufti, e dall’Iran il rettore dell’università delle religioni, anch'esso consigliere degli ayatollah. Sono previsti anche ministri (Andrea Orlando, Stefania Giannini, Gianluca Galletti) e manager come Moretti, Tamburi, Onesti e Descalzi dell’Eni. Titolo della tre giorni di dialoghi e riflessioni : «Sete di pace – religioni e culture in dialogo».
Papa Francesco trent’anni dopo Giovanni Paolo II torna a celebrare lo «spirito di Assisi». Martedì la preghiera silenziosa e l’appello per la pace. Per la terza volta in tre anni Bergoglio sarà ad Assisi: il 4 agosto scorso si era recato in pellegrinaggio alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli per gli 800 anni del «Perdono di Assisi» mentre il 4 ottobre del 2013 aveva partecipato alle celebrazioni per san Francesco Patrono d’Italia. Il pranzo di martedì il Papa lo consumerà con 25 rifugiati della Comunità di Sant’Egidio nel refettorio dei frati francescani.
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