Papa Francesco lancia l'allarme per i bambini e le bambine migranti, sono esposti a prostituzione e schiavitù

Papa Francesco lancia l'allarme per i bambini e le bambine migranti, sono esposti a prostituzione e schiavitù
di Franca Giansoldati
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Giovedì 13 Ottobre 2016, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 11:45
Città del Vaticano - Adolescenti abusate, bambini sfruttati, ragazzi sottoposti a traumi che non si cancelleranno più. Il fenomeno migratorio interessa sempre più minorenni che approdano sulle coste italiane, greche, spagnole, spesso senza genitori. I loro occhi hanno visto morire nel deserto o durante la traversata padri o madri e arrivano in Europa soli, in balia di ogni rischio possibile. Il Vaticano lancia un allarme, chiedendo ai governi maggiori sforzi per la loro integrazione. I dati dell'Unicef lasciano senza parole. I minorenni che nel 2015 sono arrivati in Germania sono circa 42.300. Nessuno di loro aveva genitori o tutori. Sono, invece, circa 7mila i bambini o gli adolescenti non accompagnati arrivati in Italia nei primi cinque mesi di quest'anno e nel corso del 2015, sono stati 10.800 i minori stranieri accolti grazie ai programmi solidaristici. Degli oltre 160mila rifugiati che hanno cercato asilo in Svezia nel 2015, quasi la metà (70mila), aveva meno di 18 anni, infine, si calcola che siano circa 50 milioni i bambini in fuga da guerre e carestie.

Il Papa scrive che tra i migranti «i fanciulli costituiscono il gruppo più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce» e «finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell’abuso dei minori è dura da spezzare». La denuncia è contenuta in un messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che cade domenica 15 gennaio. Lo sfruttamento dei minori migranti riguarda la prostituzione o la pornografia, la schiavitù come il lavoro minorile. 

Per questo, scrive Francesco, «mi sta a cuore richiamare l’attenzione sulla realtà dei migranti minorenni, specialmente quelli soli, sollecitando tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari». 

Le migrazioni, oggi, «vanno sempre più assumendo le dimensioni di una drammatica questione mondiale» e «sono in primo luogo i minori a pagare i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla miseria e dalle condizioni ambientali, fattori ai quali si associa anche la globalizzazione nei suoi aspetti negativi. La corsa sfrenata verso guadagni rapidi e facili comporta anche lo sviluppo di aberranti piaghe come il traffico di bambini, lo sfruttamento e l’abuso di minori e, in generale, la privazione dei diritti inerenti alla fanciullezza sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia». Francesco sottolinea, innanzitutto, che «il fenomeno migratorio non è avulso dalla storia della salvezza, anzi, ne fa parte. «Occorre puntare sulla protezione, sull’integrazione e su soluzioni durature».

Il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del dissolvendo Pontificio consiglio della pastorale dei migranti e degli itineranti, pur riconoscendo che oggettivamente «non è possibile accogliere tutti i migranti, questo non può significare chiusura. Siamo di fronte a una Europa molto egoista e questo non è umano né cristiano».
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