Sanders a Roma, niente udienza dal Papa: non si ricevono candidati ​in campagna elettorale

Bernie Sanders
di Franca Giansoldati
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Giovedì 14 Aprile 2016, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 21:42
CITTÀ DEL VATICANO - Niente udienza papale per Bernie Sanders. Fino all’ultimo ci aveva sperato. La visita lampo a Roma del candidato democratico che sogna la Casa Bianca durerà in tutto meno di 24 ore. Arriverà solo per intervenire, domani nel pomeriggio, ad un convegno in Vaticano organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze. In agenda, però, non c’è nessun incontro con Papa Bergoglio.

Niente photo opportunity con il pontefice dei poveri, il Papa green, il Papa del disgelo con Cuba. I suoi avversari hanno accusato Sanders di volere strumentalizzare questo appuntamento per  attirare il voto cattolico che, come si sa, è considerato l’ago della bilancia ad ogni tornata elettorale. In Vaticano spiegano che la richiesta è stata declinata per non rompere la regola che suggerisce di non dare udienze a candidati in campagna elettorale. Una regola che però, in passato, a volte è stata raggirata. Ma non stavolta.

Sanders prenderà parte ad un incontro promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, nella sede della Casina Pio IV. Invitati a parlare degli squilibri del mercato, del divario tra Nord e Sud, di come introdurre maggiore equità, sono stati chiamati, oltre a Bernie Sanders che terrà una relazione contro «l'idolatria del denaro e il pericolo della seduzione dei soldi per la nostra cultura», anche i presidenti della Bolivia, Evo Morales e dell’Equador, Correa. In una intervista al Guardian, Sander ha lodato la visione sociale di Bergoglio: «Il Papa è stato chiaro nel collegare la questione morale con l'economia globale, indicando che non si può avere un'economia morale quando così tanta gente vive in povertà», ha osservato il senatore del Vermont.

Il pontefice «ha sollevato la questione piu' di ogni altra persona al mondo e sono molto orgoglioso del fatto che potro' essere in Vaticato». Sanders, di religione ebraica, spesso si sofferma sull’argomento sottolineando che ogni fede ha diritto alla libertà. «Penso che ogni credente creda in Dio nel suo prprio modo. Per me significa che tutti noi siamo in qualche modo connessi, tutta la vita è connessa, ed è per questo che tutti noi siamo legati gli uni con gli altri». 
 
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