Asse Bergoglio-Ratzinger per neutralizzare la fronda interna che si riconosce nel Papa emerito

Asse Bergoglio-Ratzinger per neutralizzare la fronda interna che si riconosce nel Papa emerito
di Franca Giansoldati
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Lunedì 27 Giugno 2016, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 18:29
Città del Vaticano - Hanno scelto di comune accordo di far festa assieme per rimettere a posto tante cose. Per lanciare messaggi urbi et orbi. Per fare capire all’esterno che in Vaticano non c’è nessuna poltrona per due. Per farla breve non c’è un Papa della dottrina opposto al Papa dei poveri, un Papa delle istituzioni ad un Papa del popolo. Insomma, non c’è nessuna dicotomia tra Bergoglio e Ratzinger. Il Papa regnante e quello in pensione. E’ da parecchio tempo che il borbottìo delle correnti più tradizionaliste che si riconoscono nel Papa emerito offrono spazio a lamentele e resistenze. Così i  festeggiamenti per il 65esimo anniversario del sacerdozio di Papa Ratzinger, previsti per domani mattina nel Palazzo Apostolico, non solo renderanno omaggio alla grandezza di Benedetto XVI, ma mostreranno il legame robusto e indistruttibile dei due pontefici, basato sulla lealtà e la stima reciproca. E' per questo che Papa Bergoglio ha insistito per festeggiare il suo predecessore, radunando in curia, tutti i capi dicastero, i cardinali presenti a Roma, gli ex alunni del professor Ratzinger dello Schulerkreis. Una cerimonia semplice e solenne al tempo stesso, con discorsi e pubblici riconoscimenti che verrà trasmessa in diretta ai giornalisti presenti nella sala stampa vaticana, proprio per dare il massimo risalto all’evento.

 Nella Sala Clementina, Ratzinger si ritroverà - ancora una volta a guardare il grande affresco che raffigura la barca di Pietro squassata dalla tempesta sul lago di Tiberiade. L’ultima volta che era stato in quella sala risale a tre anni fa, l’11 febbraio, per il concistoro, quando annunciò, rivolgendosi in latino ai cardinali, le proprie dimissioni. “Le forze mi stanno venendo meno a causa dell’età che avanza”. Ad organizzare l'evento di domani è anche la Fondazione Ratzinger che da anni porta avanti un'attività grazie ai diritti d'autore percepiti con i i libri del Papa teologo. Partita con una dotazione iniziale di 2,431 milioni di euro, adesso avrebbe un
patrimonio di 4 milioni di euro. Un patrimonio che, da statuto, Ratzinger lo ha subito messo a disposizione del successore. Le attività promosse si concentrano sul sostegno allo studio della teologia, assegnando ogni anno una decina di borse di studio (di 100 mila euro ciascuna) ai migliori studenti e a quelli più bisognosi. Un'opera di carità intellettuale.

In un recente intervento alla Gregoriana, don Georg Gaenswein, che è non solo segretario di Ratzinger ma anche Prefetto della Casa Pontificia, aveva parlato di un ministero petrino allargato con «un Papa attivo e un Papa contemplativo», alimentando non poche polemiche. “C’è stata un’epoca nella Chiesa in cui ce ne sono stati tre. Io non ho letto quella dichiarazione perché non ho avuto tempo. Benedetto è Papa emerito. Lui ha detto chiaramente, quell’11 febbraio, che dava le sue dimissioni a partire dal 28 febbraio, che si sarebbe ritirato per aiutare la Chiesa con la preghiera. E Benedetto è nel monastero, e prega. Io sono andato a trovarlo tante volte, o al telefono... L’altro giorno mi ha scritto una letterina — ancora firma con quella firma sua — facendomi gli auguri per questo viaggio. E una volta — non una volta, parecchie volte — ho detto che è una grazia avere a casa il “nonno” saggio. Anche davanti a lui l’ho detto, e lui ride. Ma lui per me è il Papa emerito, è il “nonno” saggio, è l’uomo che mi custodisce le spalle e la schiena con la sua preghiera.” Poi ha rivelato anche un episodio curioso. “ Ho sentito — ma non so se è vero questo — che alcuni sono andati a lamentarsi perché “questo nuovo Papa...”, e lui li ha cacciati via! Con il migliore stile bavarese: educato, ma li ha cacciati via. E se non è vero, è ben trovato, perché quest’uomo è così: è un uomo di parola, un uomo retto, retto, retto!”
 
 
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