Privare i poveri dell’accesso all’acqua in molte zone del mondo, significa negare “il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità”. Si rende indispensabile – scrive Francesco – un consenso mondiale che porti, ad esempio, a programmare un’agricoltura sostenibile e diversificata, a sviluppare forme rinnovabili e poco inquinanti di energia, a incentivare una maggiore efficienza energetica, a promuovere una gestione più adeguata delle risorse forestali e marine, ad assicurare a tutti l’accesso all’acqua potabile. “Lo stesso ingegno utilizzato per un enorme sviluppo tecnologico, non riesce a trovare forme efficaci di gestione internazionale in ordine a risolvere le gravi difficoltà ambientali e sociali”. Secondo il Santo Padre infatti “i vertici mondiali sull’ambiente degli ultimi anni non hanno risposto alle aspettative”. Il Papa ha voluto questo convegno, il primo del genere, per approfondire scientificamente la natura e le caratteristiche di sostanze presenti nelle acque, soprattutto superficiali, che la scienza, a livello mondiale, qualifica come “contaminanti emergenti”. Vale a dire sostanze che possono interferire con il sistema endocrino e avere conseguenze sulla salute della popolazione, i cosiddetti “interferenti endocrini”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA