A Genova Papa Bergoglio a fianco degli operai dell'Ilva, in dono un Cristo d'acciaio

A Genova Papa Bergoglio a fianco degli operai dell'Ilva, in dono un Cristo d'acciaio
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 3 Maggio 2017, 11:46
Città del Vaticano – La delicatissima situazione dell'Ilva di Genova, il futuro occupazionale di uno dei centri siderurgici più importante del Paese saranno al centro delle preoccupazioni di Papa Bergoglio quando visiterà il capoluogo ligure, il 27 maggio prossimo. Mentre continua a slittare il termine per la
 scelta della cordata che acquisirà  gli asset del gruppo
 siderurgico, attualmente in amministrazione straordinaria, salgono il timori dei lavoratori che saranno tutti presenti alla messa papale. Forse il lavoro di istruttoria dovrebbe concludersi entro la fine di maggio. Il cardinale Bagnasco alcuni giorni fa aveva lanciato un appello a chi ha responsabilità di risolvere il nodo Ilva. «Servono soluzioni sagge, lungimiranti e concrete. Spero che siano preservati anche la salute, i lavoratori, e l'eccellenza italiana».

In occasione della visita di Francesco che inizierà proprio dall'Ilva di Cornigliano, un artista locale consegnerà al Papa una scultura
 realizzata in laminato di acciaio. Un dono dell'Ilva con il
 supporto delle maestranze dello stabilimento. Oltre all'artista firmeranno la scultura 25
 operai . Si tratta di un’opera in 3
 pannelli, un metro e mezzo di altezza per tre metri di larghezza
ciascuno, 10 quintali circa di peso. Raffigura il Pescatore
 degli uomini. Un Cristo non morente, un po’
palestrato, un po’ michelangiolesco, secondo la descrizione degli artisti. Ci sono voluti 10 mesi di lavoro e preparazione per arrivare alla fusione. L'opera farà da sfondo al
 palco della messa papale.

A Genova, nel 2002, sono state chiuse le cokerie per il loro impatto sulla salute, in particolare nel quartiere di Cornigliano, nelle cui vicinanze sorge lo stabilimento siderurgico. Uno studio epidemiologico aveva evidenziato una relazione tra polveri respirabili emesse dagli impianti siderurgici ed effetti sulla salute. Lo studio epidemiologico attestò che nel quartiere di Cornigliano nel periodo 1988-2001, la mortalità complessiva negli uomini e nelle donne risultasse costantemente superiore al resto di Genova. Nel luglio 2005 è stato spento anche l'altoforno numero 2 dello stabilimento di Cornigliano. Finiva così l'era della siderurgia a caldo a Genova con notevole abbattimento dell'inquinamento e un aumento altissimo di disoccupazione.
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