Gentiloni: meglio che del genocidio armeno se ne occupi una commissione internazionale

Gentiloni: meglio che del genocidio armeno se ne occupi una commissione internazionale
di Franca Giansoldati
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Giovedì 24 Novembre 2016, 16:20 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 15:59
"L’Italia ha sempre riconosciuto la  straordinaria gravità dei fatti di sangue e la barbarie verso il  popolo armeno, ma pensiamo che, sulla definizione giuridica del  termine genocidio, la discussione debba essere lasciata agli organismi  internazionali e non debba essere motivo ulteriore di tensione nella  regione". Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni reduce da un recente viaggio a Yerevan, in Armenia, in cui ha visitato il Memoriale del milione e mezzo di vittime del genocidio pianificato dai turchi sotto l’impero ottomano,  ha risposto così ad una domanda durante la prima conferenza stampa congiunta con il ministro degli esteri del Papa, monsignor Gallagher, alla Farnesina. Una risposta

Gentiloni ha affermato che il Caucaso rappresenta per l’Italia una “importanza rilevante”, aggiungendo che durante la presidenza Osce (nel 2018) se ne occuperà “in modo impegnato” per aiutare a trovare una composizione alle crisi in atto. Quanto al conflitto in corso tra l’Armenia e l’Azerbajian per la regione del Nagorno Karabakh ha aggiunto che pur condividendo “il diritto all’autodeterminazione dei popoli e quello dell’integrità dei confini” è difficile “tenere assieme questi due principi” durante un negoziato delle parti. Naturalmente la comunità internazionale sta lavorando in questa direzione, per cercare una composizione, ma la ricetta al momento non si intravede all’orizzonte. “Tra 15 giorni l’Italia entrerà nella Troika con Austria e Germania e cercherà comunque di dare il suo contributo in questa direzione”.
 
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