Femminicidio, Papa Bergoglio lo accosta alla crudeltà del terrorismo islamico

Femminicidio, Papa Bergoglio lo accosta alla crudeltà del terrorismo islamico
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 3 Agosto 2016, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 15:52
Città del Vaticano - Il femminicidio è un fenomeno talmente esteso e radicato da essere stato accostato – per crudeltà – al terrorismo di matrice islamica. Forse una provocazione, forse una iperbole, di fatto il ragionamento che Papa Bergoglio ha fatto l'altro giorno ai giornalisti sull'aereo mentre tornava dalla Polonia, ha preso forma davanti alla crescita costante di eventi di morte. Naturalmente il Papa argomentava sull'Islam e aggiungeva che non si può fare di tutte le erbe un fascio e sostenere tout court, per esempio, che dietro gli atti di femminicidio c'è il cattolicesimo, visto che chi ammazza la propria compagna in genere è un uomo battezzato. «A me non piace parlare di violenza islamica. Tutti i giorni sfoglio i giornali e vedo violenze. In Italia, uno uccide la fidanzata, l' altro la suocera… e questi sono cattolici battezzati, sono cattolici violenti. Se parlo di violenza islamica devo parlare anche di violenza cattolica. Ma non tutti gli islamici sono violenti, non tutti i cattolici lo sono, non facciamo una macedonia. Una cosa è vera: in quasi tutte le religioni c' è sempre un piccolo gruppetto fondamentalista. Anche noi ne abbiamo. Il fondamentalismo arriva a uccidere e può farlo con la lingua, la chiacchiera, come dice l' apostolo Giacomo, o col coltello. Ma non credo sia giusto identificare l' Islam con la violenza”.

Di femminicidio il Papa si è interessato anche durante la visita in Messico, a Ciudad Juarez, al confine con gli Usa. Un triste primato. Nella città messicana continuano a scomparire tre donne ogni due giorni: vengono rapite, torturate e uccise. E nel 97% dei casi i delitti rimangono senza colpevoli. I cattolici, durante i giorni della visita papale, avevano dipinto delle croci nere sui pali della luce per protesta, visto che le autorità messicane speravano che il tema non fosse oggetto dell'attenzione dei media. Nel febbraio di quest'anno Bergoglio ha voluto abbracciare Lucia Annibaldi, la giovane avvocato sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato perchè non accettava più la fine della relazione. Annibaldi porta avanti una battaglia coraggiosa per fare conoscere i confini di questo fenomeno di matrice culturale.
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