Salvini: «I grillini alzino il telefono, su certi temi c'è intesa»

Salvini: «I grillini alzino il telefono, su certi temi c'è intesa»
di Antonio Calitri
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Mercoledì 7 Dicembre 2016, 08:34
Con il M5S è possibile un'alleanza su alcuni punti specifici ma nulla di più. Il leader della Lega Nord Matteo Salvini non chiude alle voci che vedono Beppe Grillo ragionare su un'ipotesi di alleanze con il suo partito (e con Forza Italia) come riportato ieri dal Messaggero, ma chiarisce i confini di questo possibile avvicinamento. Poi attacca la scelta della Consulta di rinviare la decisione sull'Italicum al 24 gennaio: «E' inconcepibile rinviare il voto. Nel giorno in cui escono i dati sulla povertà, con 17 milioni di italiani che hanno problemi economici e di lavoro, servono un Parlamento e un governo forti».

Sembra che Grillo voglia aprire il dialogo con voi. Cosa gli risponde?
«Se qualcuno ha una mezza idea per fare questo alzi il telefono e lo proponga visto che io ho chiesto più volte nei mesi passati un confronto con Grillo sui temi come Europa, tasse e immigrazione e non è mai arrivata una risposta. Ci sono punti su cui andiamo d'accordo e punti come l'immigrazione e la sicurezza che ci dividono pesantemente a livello nazionale».

Un'alleanza organica non la vede possibile nonostante alle ultime amministrative molti vostri elettori hanno votato M5s?
«L'alleanza a cui penso è nel nome della sovranità, dell'identità, della sicurezza, della flat tax e quindi non è con i 5 stelle. Eventualmente si può dialogare in questo o quel comune in questa e quella regione però i programmi politici sono palesemente differenti. Poi a Roma e Torino pur di non votare Marino e Fassino e chi veniva dopo di loro è chiaro che i cittadini avrebbero votato anche Pluto. Poi bisogna vedere se Roma in questi mesi è migliorata o meno. Da fruitore, quindi non da residente, non vedo cambiato assolutamente nulla».

Come valuta il contributo che ha dato Berlusconi alla battaglia per il No al referendum?
«E' stato importante, le presenze televisive, gli appelli, i videomessaggi sicuramente hanno ampliato un fronte già vasto. Un intervento apprezzato e convinto».

Si può tornare a un'alleanza con Forza Italia?
«Questo sì, però non penso a riedizioni del passato. Occorre mettere bene in chiaro il ruolo dell'Europa, il recupero della sovranità monetaria, la rottamazione dell'Euro. Un'Italia che controlla le banche, i confini, l'agricoltura e non va a chiedere a Bruxelles il permesso di spendere i nostri soldi. L'eventuale alleanza deve cambiare completamente impostazione rispetto al passato».

E chi dovrebbe fare il leader?
«Il voto di domenica ci dice che gli italiani hanno voglia di scegliere, hanno voglia di partecipare e di decidere quindi chi fa il leader lo devono decidere gli italiani nelle piazze. Leader e programma vanno sottoposti all'approvazione popolare».

Cosa chiederete al Capo dello Stato quando ci saranno le consultazioni?
«Di fare in fretta, di mettere la scheda elettorale in mano agli italiani e di dargli la possibilità di scegliere il prima possibile».

Con quale legge elettorale?
«Innanzitutto mi ha sorpreso e scioccato che la Consulta si sia presa altri 50 giorni di tempo per decidere sulla legge elettorale. Visto che dovevano decidere da ottobre, all'indomani del risultato referendario mi sarei aspettato che si fossero riuniti in una settimana e avessero dato agli italiani le regole del gioco. Non penso che in questo Parlamento ci siano altre maggioranze e per quello che mi riguarda appena c'è la sentenza sull'Italicum si va a votare».

E per eleggere i senatori? Ci sono due leggi elettorali diverse tra Camera e Senato.
«Benissimo, genialata di Renzi. Andiamo a votare con due leggi elettorali diverse e gli italiani avranno la maturità di indicare una maggioranza comunque. Questo Parlamento già era figlio di una legge incostituzionale, adesso il 60% degli italiani ha votato contro la riforma della Costituzione elaborata da questo Parlamento, penso che ministri come Alfano, Boschi, Lorenzin non rappresentino più nessuno».

Ma lei la Costituzione la vuole riformare?
«Per noi la Costituzione va assolutamente cambiata e penso che anche gran parte del No sia per il cambiamento. Il prossimo Parlamento deve dare una risposta a questa voglia di cambiamento e se fossi io al governo o in maggioranza mi impegnerei a cercare di coinvolgere tutti. Il grande errore di Renzi è aver scelto di fare tutto da solo, senza ascoltare nessuno. Ci provammo anche noi in passato e fummo bocciati. Bocciati gli uni, bocciati gli altri che serva di lezione. Le regole si scrivono tutte insieme».

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