Roma, il candidato sindaco Fassina oggi ospite al Messaggero Tv:
«Trasporti e debito, i primi obiettivi»

Roma, il candidato sindaco Fassina oggi ospite al Messaggero Tv: «Trasporti e debito, i primi obiettivi»
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Venerdì 20 Maggio 2016, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 12:42

«Penso che nel rapporto con i dipendenti capitolini la giunta Marino non abbia dato un buon esempio perchè gli atti unilaterali non aiutano a costruire quella partecipazione attiva che serve». Il candidato sindaco di Roma di Sinistra Italiana, Stefano Fassina, in diretta su Messaggero Tv presenta i suoi primi obiettivi che internde realizzare una volta che sarà eletto, e non risparmia critiche alla passata giunta Marino.



IL DEBITO
«Le tasse? Si possono abbassare. Io sto cercando un incontro con Cassa Depositi e Prestiti ma finora mi sfugge l'ad che, evidentemente è poco attento, farò in modo che dal Parlamento possa venire un richiamo perchè possa avere maggiore attenzione ai problemi di Roma». L'obiettivo, ha spiegato Fassina, è quello di «rinegoziare il mutuo azzerando il tasso di interesse per liberare risorse, perchè senza soldi facciamo solo promesse senza senso» ha concluso.

 

 


SALARIO ACCESSORIO
«La condizione lavorativa e retributiva di 24mila lavoratori e lavoratrici del Comune di Roma è sempre più grave. Nonostante le risorse per il cosiddetto 'salario accessorio' siano disponibili, anche ad aprile e maggio i dipendenti capitolini perderanno fino a un terzo dei loro stipendi, ossia un taglio insostenibile di 300-400 euro mensili su stipendi di 1200-1500 al mese». «L'assenza oramai ripetuta di una quota così rilevante delle retribuzioni e il conseguente taglio di servizi, già in sofferenza, si scarica anche sui cittadini e sulle imprese -continua Fassina- Siamo oramai alla vigilia del voto e ancora lontani da una soluzione dignitosa, nonostante il problema sia aperto dallo scorso anno».


MANUTENZIONE STRADALE
«Purtroppo abbiamo un range di disastri che va da strade ancora non asfaltate a strade piene di buche, anche in pieno Centro. Più che l'ordine di intervento va definito un metodo. Va distinto poi il ruolo di chi ha la manutenzione stradale e di chi invece deve occuparsi della sorveglianza dei lavori. Va chiesta poi una fidejussione a chi realizza o ripara le strade. E su questo i municipi devono avere un ruolo da protagonista»

PROBLEMA NOMADI
«I campi rom vanno chiusi in un triennio: sono un problema sociale». Per Stefano Fassina, candidato sindaco di Roma per Si-SEl ci si deve muovere su «tre direttrici e cioè integrazione lavorativa, scolastica e abitativa. Con le stesse risorse possiamo affrontare in maniera efficace il problema, a volte di sicurezza e inquinamento ambientale e possiamo distribuire sul territorio micro gruppi per una maggiore integrazione», ha aggiunto al Messaggero.tv.

SCUOLE APERTE IN ESTATE E FESTIVI
«Quella del ministro Giannini è una buona idea. Ma si ricordi che le scuole non basta aprirle: bisogna anche dare risorse e aiutare le insegnanti che da molti anni aspettano un rinnovo del contratto nazionale». «Il ministro è stato molto disinvolto a fare questa proposta ma deve anche sostenere le scuole altrimenti è solo uno spot elettorale».

SICUREZZA
«La Sicureza è un altro grande problema da affrontare a Roma. Serve subito un vertice con i vari responsabili della Sicurezza per studiare interventi che puntino più su azioni di responsabilizzazione che repressiva».

SCHIERAMENTI POLITICI
«Chi vota il nostro progetto non avrebbe comunque votato Pd, i voti sarebbero andati all'astensione o ad altri partiti. È un'illusione pensare che il problema del Pd sia il sottoscritto, è da politica di palazzo». «C'è un pezzo di città - ha continuato - che non si riconosce e non intende affidarsi a Giachetti, che vuole tornare alla Roma degli anni '90 e 2000, leggo negli slogan 'Roma torna Roma', noi non vogliamo tornare a quella Roma. Giachetti si faccia un giro e si accorgerà di quanti sono i romani che vogliono tornare a quella Roma della subalternità della politica e che ha generato diseguaglianze».

RAPPORTO CON IL PD
«Non sarebbe strano (avere maggioranze diverse di centro sinistra in Regione e Comune, ndr) perchè il centro sinistra è morto in Italia, è stato finito dalle politiche del governo Renzi.
In Regione esiste ancora e spero possa andare avanti, dopo di che ho motivato le ragioni per le quali a Roma il rapporto con il Pd è impraticabile. È cambiata la fase politica, poi vi possono essere delle realtà in cui per le caratteristiche dei gruppi dirigenti territoriali il rapporto è praticabile, per altre realtà no». È finito il mondo della naturale alleanza tra la sinistra e il Pd, ci possono essere occasioni di collaborazione, come in Regione. Noi non siamo la stampella low cost del Pd».

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