Elezioni, come si vota e cosa si decide?

Elezioni, come si vota e cosa si decide?
di Diodato Pirone
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Sabato 3 Marzo 2018, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 19:54

Rispetto alle europee del 2014 saranno circa 2 milioni i giovani italiani, di cui 579mila 18enni, che domani voteranno per la prima volta per un'elezione generale. Secondo tutti i sondaggisti i giovani fra i 18 e i 24 anni si interessano poco di politica anche se almeno un terzo di loro ha idee politiche chiare. E' probabile tuttavia che in questa fascia d'età l'astensione sarà più alta della media complessiva che dovrebbe oscillare intorno al 25/30%.
E' un vero peccato. Troppi ragazzi non conoscono l'importanza della posta in palio. Sono gli equilibri parlamentari infatti che, in una repubblica parlamentare, determinano l'indirizzo del Paese.

Tecnicamente si tratta di eleggere 630 deputati (per l'esattezza 618 in Italia poiché 12 arriveranno dall'estero) e 315 senatori (6 dall'estero). Ne eleggeremo due terzi con il proporzionale fra le liste che supereranno il 3%. Questi deputati e senatori sono nei listini bloccati che troveremo sulla scheda a lato del simbolo di ogni partito. Un terzo degli eletti arriverà dai collegi uninominali che saranno assegnati al candidato che prenderà più voti nello spicchio di territorio chiamato collegio. La legge elettorale ha un pregio: sia i nomi dei candidati uninominali che quelli del proporzionale sonos scritti sulla scheda. Per scegliergli, come spiegato nelle istruzioni, basterà fare una sola croce.

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Perché andiamo alle urne?
Domani gli italiani voteranno per eleggere 315 senatori e 630 deputati, ovvero i componenti delle due Camere con pari poteri che compongono il nostro Parlamento. La Costituzione stabilisce che l’Italia è una Repubblica parlamentare. Questo significa che il governo può lavorare solo se ha la fiducia della maggioranza dei componenti delle due Camere. Chi risiede in Lombardia e nel Lazio avrà a disposizione una terza scheda per eleggere i membri dei rispettivi consigli regionali.

Chi potrà esprimersi per il Senato?
La legge stabilisce che possono votare per il Senato solo gli elettori che hanno più di 25 anni. Questo elemento determina due corpi elettorali diversi. Gli elettori della Camera sono circa 47 milioni, quelli del Senato poco meno di 42,5milioni. Ed è possibile che nelle due Camere si forminomaggioranze diverse. Anche perché il meccanismo di distribuzione dei seggi fra Camera e senato è leggermente diverso: mentre per la Camera i voti sono suddivisi fra 29 circoscrizioni, per il Senato le circoscrizioni sono 20.

Come si fa a dare un voto valido?
A dispetto di una legge elettorale piuttosto complicata, esprimere un voto valido è semplicissimo: basta barrare con una croce il simbolo del partito prescelto. In questo modo sia per la Camera che per il Senato si vota il candidato del collegio maggioritario collegato al partito e anche i candidati del proporzionale i cui nomi sono scritti accanto al simbolo del partito in un listino bloccato. Questo vuol dire che saranno eletti - se il partito prende più del 3% dei voti - in base all’ordine nel quale sono stati presentati all’elettore.

Come funziona la legge elettorale?
La nuova legge elettorale è mista. In pratica due terzi degli eletti (374 deputati e 193 senatori) arriveranno dai listini bloccati sulla base della proporzione dei voti ottenuti dalle liste che hanno superato il 3%, mentre l’altro terzo degli eletti sarà composto dai candidati più votati (anche per un solo voto) nel proprio collegio elettorale. L’Italia è stata divisa, infatti, in 116 collegi per il Senato (Valle d’Aosta compresa) con circa 500 mila abitanti l’uno e in 232 collegi per la Camera (sempre compresa la Valle d’Aosta) di circa 250 mila abitanti l’uno

Al seggio vanno presentati documenti?
Per votare occorre recarsi al seggio elettorale con la propria scheda elettorale (chi non ce l’ha o l’avesse smarrita può ottenerla anche domani dagli uffici comunali) e un documento di riconoscimento. La legge prevede infatti che ogni elettore vada identificato dal presidente di seggio che deve registrare i suoi documenti sul verbale del seggio. E’ possibile non presentare i documenti solo se il presidente del seggio o uno scrutatore garantisce, sempre sul verbale, la conoscenza personale dell’elettore

Cos'è il tagliando antifrode delle schede?
Con le elezioni di quest’anno scatta una novità importante: non sarà più l’elettore a infilare le schede nelle urne ma il presidente di seggio. Perché? Da quest’anno sulle schede c’è un piccolo tagliando antifrode.

Questa sorta di “bollino blu”, che riporta un numero che dovrà corrispondere a quello della scheda consegnata all’elettore, sarà staccato dal presidente del seggio prima dell’inserimento nell’urna. Il bollino certifica che la scheda votata è quella consegnata al seggio all’elettore e non un’altra introdotta dall’esterno.

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