Vatileaks 2, presto altri coinvolti nell'inchiesta dei corvi

Vatileaks 2, presto altri coinvolti nell'inchiesta dei corvi
di Valentina Errante e Cristiana Mangani
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 11:12

Può contare sulla collaborazione di un cardinale l’inchiesta vaticana sui furti di documenti e sui veleni che sono culminati la scorsa settimana con l’arresto di monsignor Vallejo Balda e della pr Immacolata Francesca Chaouqui. Una testimonianza preziosa che nei prossimi giorni potrebbe portare anche a nuove misure nei confronti dei responsabili del complotto ordito ai danni di Papa Francesco e della sua politica di rinnovamento.

Gli accertamenti della gendarmeria continuano e le indagini per individuare la rete che ha organizzato il piano si concentrano anche sulla Fundacion Santa Maria del Camino, con sede a Madrid.

Intanto la Santa Sede chiede aiuto all’Italia, è stato monsignor Giuseppe Bertello, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato, a incontrare le autorità del nostro Paese annunciando a breve una rogatoria.

LA COLLABORAZIONE

L’inchiesta della gendarmeria vaticana sul furto dei documenti e sul complotto che si consuma all’interno delle mura leonine conta anche sulla collaborazione di un cardinale, che avrebbe rivelato ulteriori elementi sul torbido intreccio di furti di documenti e di ricatti. Una complotto che ha origine durante il pontificato di Benedetto XVI e, in un melmoso intreccio culminato con la pubblicazione dei libri appena usciti di Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, continua a lacerare il pontificato di Francesco. E proprio la testimonianza dell’alto prelato potrebbe portare, nei prossimi giorni, all’emissione di nuove misure da parte delle autorità vaticane.

Le indagini riguardano anche Domenico Lanino, ingegnere informatico e marito di Immacolata Francesca Chaoqui, a suo carico ci sarebbero pesanti indizi, ma dietro ai laici, che hanno agito all’interno della Santa sede, ci sarebbero anche altri religiosi. Soldi e potere. Sotto accusa sarebbero finite anche sponsorizzazioni, chieste a nome della Santa sede, per la canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, avvenute lo scorso aprile, così come la gestione dell’informazione vaticana, attraverso l’organizzazione e il controllo di Tv sat 2000.

LA FONDAZIONE

Uno dei luoghi dove si sarebbe consumata la guerra per i potere è la Fundacion Santa Maria del Camino, con sede a Madrid, impegnata nella salvaguardia e nel restauro del patrimonio artistico. Una onlus vicina all’opus dei, in cui Balda ricopriva il ruolo di referente fino a poco tempo fa e per la quale anche la Chaouqui si era spesa. E proprio gli screzi per il comando e la gestione degli interessi, che si sarebbero consumati all’interno della Fondazione, avrebbero portato alla rottura tra il monsignore e la pr, un tempo inseparabili e oggi nemici, tanto da accusarsi a vicenda davanti al promotore di Giustizia Gian Piero Milano, che dopo le indagini della gendarmeria ne ha disposto l’arresto per il furto di documenti.

GIUSTIZIA ITALIANA

Le rogatorie alle autorità italiane dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Oltre un mese fa, era stato il presidente del Governatoreto vaticano, il cardinale Giuseppe Bertello, a incontrare le autorità italiane chiedendo come procedere per un intervento della magistratura ordinaria sulle vicende vaticane. Le rogatorie dovrebbero arrivare nei prossimi giorni e la procura di Roma potrebbe intervenire anche in relazione alla pubblicazione dei documenti rubati nei volumi dei due giornalisti, ipotizzando il reato di ricettazione. Del resto le parole del Papa di ieri sono state chiare.

Intanto già oggi il procuratore Giuseppe Pignatone dovrebbe ricevere dai colleghi umbri gli atti della procura di Terni, che vedono indagati, con l’ipotesi di iintrusione in un sistema informatico ed estorsione, la Chaouqui, il marito, Domenico Lanino, e il giornalista Mario Benotti, che sabato si è autosospeso dagli incarichi svolti a fianco del sindaco di Firenze, Dario Nardella, e del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Sandro Gozi. Documenti che sono stati parzialmente trasmessi alle autorità vaticane, impegnate a indagare sul dissesto economico della diocesi di Terni.

Nel tentativo di evitare il default, la Chaouqui si era proposta ed era intervenuta, in qualità di esperta di finanza, a fianco di monsignor Vincenzo Paglia. Anche in questo caso l’inchiesta riguarda un il furto di documenti riservati e un giro di ricatti. L’obiettivo: ottenere favori e nomine. Sono decine le telefonate tra gli indagati che organizzano le intrusioni e studiano le successive richieste.

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