Ticket sanitari legati al reddito: nuove regole per le malattie croniche

Ticket sanitari legati al reddito: nuove regole per le malattie croniche
di Carla Massi
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Mercoledì 18 Giugno 2014, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 11:34
Entro sei mesi i ticket sanitari saranno rivisti. La tassa su visite, farmaci ed esami, dunque, potrebbe subire dei ritocchi. Che saranno decisi in base al reddito. Anche per le patologie croniche. Oggi, infatti, tutte le persone, quelle più abbienti e quelle meno abbienti che soffrono di malattie che accompagnano per tutta la vita, usufruiscono dell’esenzione dal ticket. Per le prestazioni, dalla radiografia all’analisi del sangue, che riguardano la patologia.



La decisione è stata presa ieri in tarda serata dal gruppo di lavoro sul Patto per la salute a cui sta lavorando da settimane il ministro Beatrice Lorenzin con otto assessori regionali e un rappresentante del ministero dell’Economia.

Una sorpresa per gli addetti ai lavori dal momento che proprio dall’incontro di ieri era uscita una notizia confortante per il servizio sanitario nazionale: confermato il finanziamento 2014-2017.

Le risorse dovrebbero essere “arricchite” da una quota consistente dei risparmi che il ministro Lorenzin ha indicato in dieci miliardi in tre anni. L’obiettivo è quello di chiudere in questa settimana.



Le notizie sui ticket erano state annunciate e smentite più di una volta. Proprio pochi giorni fa il ministro della Salute aveva detto: «Il patto per la salute sta lavorando sull’esenzione da una parte mentre dall’altra dobbiamo cercare di recuperare laddove ci sono persone che sono esenti per reddito ma, in realtà, non ne avrebbero diritto».

Una sorta di risposta alla Corte dei Conti che ha evidenziato come gli italiani paghino sempre di più per i ticket. Riferendosi al dato del 2012: le famiglie italiane hanno speso in media 900 euro per la tassa sanitaria.



Un’inversione di rotta ancora da quantificare che sarà accompagnata da un altro aggiornamento. Quello dei livelli di assistenza, l’elenco delle prestazioni che vengono effettuate negli ospedali.

Stretta anche per l’accreditamento: in tre anni le mini-cliniche, quelle che hanno meno 60 posti letto, saranno cancellate dal servizio sanitario nazionale. Un provvedimento che il privato riuscirà ad evitare se la dotazione dei posti salirà ad 80 aggregando altre strutture. «Il lavoro procede bene», ha sentenziato ieri sera il ministro Lorenzin che, con il gruppo, deve esaminare 28 articoli. Oggi è la volta dell’assistenza territoriale.



Decisioni parallele ieri al ministero della Salute. Oltre alla discussione sulla revisione dei ticket anche l’ipotesi di commissariamento dell’Istituto superiore di sanità, l’organo tecnico dello stesso ministero. Sono state avviate le procedure ma l’ultima parola l’avrà il Consiglio dei ministri.

Motivo: buchi di bilancio relativi agli anni 2011 e 2012. In tutto un buco da 30 milioni su oltre 300milioni movimento finanziario l’anno già contestati dalla Corte dei conti.

Da mesi all’interno dell’Istituto era cresciuta la preoccupazione per il bilancio tanto da ostacolare e in alcuni casi fermare il rinnovo dei contratti per chi sta seguendo o deve iniziare progetti di ricerca. Anche internazionali.
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