Raggi chiude la campagna a Ostia: «Se governiamo per loro è finita. Fermiamo gli sprechi»

Raggi chiude la campagna a Ostia: «Se governiamo per loro è finita. Fermiamo gli sprechi»
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Venerdì 17 Giugno 2016, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 09:15

«Abbiamo iniziato un percorso, ci siamo radunati e come cittadini abbiamo deciso di lasciare i divani e smettere di lamentarci, ma darci da fare per riprenderci il nostro futuro e oggi siamo qui. Ora dobbiamo fare un ultimo sforzo, andare tutti a votare perché il risultato non è scontato». Lo ha detto Virginia Raggi, candidata sindaco M5S, salendo sul palco di Ostia dove stasera chiude la campagna elettorale. «Dobbiamo parlare con tutti, con gli amici, i conoscenti e convincerli - raccomanda - raccontare cosa è stata Roma, e cosa sarà la città che abbiamo in mente. Il 19 mattina dobbiamo svegliarci e dire: 'bene, ho fatto tutto quello che potevo!'». Ad accompagnare la pentastellata nel suo 'viaggio' verso il litorale tra gli altri il membro del direttorio M5s Luigi Di Maio e la senatrice 5 Stelle Paola Taverna.
 

 


Beppe Grillo assente a Ostia. Il leader del M5S, che continua a tenere fede al suo passo di lato, non si è presentato a Ostia per la chiusura della campagna elettorale di Virginia Raggi. Grillo, rimasto con la famiglia a Marina di Bibbona, a quanto si apprende dovrebbe comunque essere a Roma domani e fermarsi nella capitale fino a lunedì. Grillo seguirà l'inizio dello spoglio dal Forum, l'hotel dove è solito soggiornare quando è nella Capitale. Poi, se le cose dovessero mettersi per il meglio, è possibile che decida di fare un salto in via Avogadro per condividere la 'grande notte' con i suoi. Per scaramanzia, i 5 stelle preferiscono non fare programmi per la notte che li attende. Ma è probabile, viene rivelato, che se le cose dovessero mettersi per il meglio si improvviserà una festa in piazza del Popolo.

Piazza dei Ravennati a Ostia inizia a riempirsi di gente. Proprio davanti il pontile del litorale romano si sta svolgendo l'evento di chiusura della campagna elettorale di Virginia Raggi. Sul palco allestito un enorme schermo a led su cui campeggia una foto dell'avvocatessa pentastellata e lo slogan 'CoRAGGIo'. In piazza diverse persone indossano t-shirt con la scritta 'Roma 5 Stelle', altri mostrano i cartelli 'Onestà'. A sventolare anche tante bandiere bianche con il logo dei 5 Stelle.


Non temo il fango. «Abbiamo cercato di parlare di Roma mentre gli avversari hanno parlato di me, il loro programma elettorale era centrato su di me, di come portavo i capelli o sulle mie orecchie... Che devo fare, le ho così! Continuano ad infangarmi. Non abbiamo paura del loro fango».  «Mi attaccano sul mio lavoro. Io lo ammetto: un lavoro prima di entrare in politica ce l'avevo. Cosa scrivono invece loro nel curriculum? Politico da una vita? Non ricordo un solo provvedimento importante firmato da loro se non la Fornero o i decreti Salva-banche», ha aggiunto.

Chi vuole le Olimpiadi? Virginia Raggi interroga la piazza e am un certo punto chiede chi voglia le Olimpiadi a Roma nel 2024. «No perché Giachetti - spiega Raggi - dice che per i cittadini di Roma è una questione fondamentale. Ha detto che in città glielo hanno detto i romani, io non ho sentito una sola voce. Dove l'avrà fatta la campagna elettorale Giachetti? Noi abbiamo un debito mostruoso al quale far fronte, vogliamo caricarcene altri? Sappiamo come è finita nelle città dove hanno fatto i giochi».

No alle cose inutili. «Non è che la Raggi dice no, dice no alle cose inutili. La Raggi dice di sì ai tagli agli sprechi, dice sì all'Atac pubblica». «La Raggi dice sì a una città vivibile, sì al miglioramento dei parchi e delle aree verdi, sì a una città che funziona. Chi è, allora, che dice sempre no? Quando entreremo in quelle stanze, per loro sarà la fine. Se iniziamo a governare per loro è finita». «Abbiamo governato bene e fatto ripartire le città. Raccontano una storia diversa perché hanno capito che se entriamo in quelle stanze e cominciamo a governare per loro è finita».

Il vicepresidente della Camera Di Maio. «Non si scontrano persone al ballottaggio ma due idee di paese. Siamo al ballottaggio nella capitale di Italia». «Loro hanno parlato di Virginia Raggi e di Olimpiadi, noi dei veri problemi di Roma, io li ho visti in questi anni in Parlamento, ho visto al loro idea di Paese - dice Di Maiio - quando Benevento viene colpita dall'alluvione il Pd era al Senato per votare la legge Boccadutri per spartirsi 45 milioni di rimborsi elettorali. A Benevento non è mai arrivato un euro». «Noi dobbiamo metterci d'accordo, al prossimo ballottaggio si scontrano due idee di paese, con priorità completamente differenti. E quello che dobbiamo spiegare ai cittadini. Il ballottaggio è una cosa che ci avevano detto non saremmo mai riusciti ad ottenere: 'se non fate alleanze non ce la farete maì. Bene, siamo al ballottaggio nella capitale». «Ci avevano detto che non saremmo mai arrivati al ballottaggio - va avanti Di Maio - se non avessimo accettato i rimborsi elettorali. Si sbagliavano. Loro hanno fatto un'intera campagna elettorale parlando male di Virginia Raggi, noi delle priorità per il paese. Non mi ha meravigliato affatto vederli parlare di Olimpiadi», perché «loro pensano solo alle lobby e agli amici degli amici».
«Se siete arrabbiati, se non ne potete più, andate a votare domenica e mandiamoli a casa. Puniamoli col nostro voto». Di Maio, considerato dai più candidato premier in pectore dei 5 Stelle, sferra un duro attacco al governo e ai provvedimenti votati dalla maggioranza, Pd in testa. Di Maio elenca le misure attingendo da alcuni appunti. «Questa - dice poi indicando i fogli - é una parte di storia del Paese che dobbiamo stracciare e dimenticare.
Ma se non andiamo a votare domenica, di questa roba qui non ce ne liberiamo».

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