In pratica la leggina consente a una decina di consiglieri della passata legislatura (chiusasi anticipatamente) di integrare con proprio denaro i versamenti già effettuati per raggiungere il minimo e ottenere il vitalizio minimo di 1.750 euro mensili a 65 anni d'età.
Un privilegio relativamente piccolo, destinato a pochissime persone (oggi il consiglio regionale della Basilicata è ridotto a 20 componenti) ma proprio per questo ancor più odioso per l'insensibilità che i consiglieri dimostrano di fronte a un tema che irrita profondamente i cittadini.
Anche perché la Regione Basilicata i vecchi vitalizi già li paga a circa 100 ex politici in pensione (e alle loro consorti se vedove) per un totale di circa 300 mila euro lordi al mese. Inoltre la Basilicata è fra le pochissime Regioni italiane che non hanno ancora varato tagli ai vitalizi come hanno fatto quasi tutte le altre (Lazio compreso).
Forse i consiglieri lucani farebbero bene a prendere esempio dai loro colleghi dell'Emilia Romagna che circa un mese fa hanno varato una legge severissima sul tema che, oltre ad aver alzato l'età alla quale è possibile ottenere la rendita e ad altri tagli, abolisce quel vero e proprio scandalo nello scandalo che sono i doppi vitalizi. In sostanza chi ha fatto il consigliere regionale in Emilia d'ora in avanti dovrà rinunciare a quello regionale se poi è diventato deputato o parlamentare europeo. Chapeau.
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