CANDIDATI ALL'UNINOMINALE
E anche i medici candidati nell'uninominale dal M5S respingono con forza lo spirito no vax. Nel collegio di Pomezia c'è il chimico Marco Bella che dice: «M5S non intende abrogare la legge Lorenzin domani perché ci sono altre priorità, ma l'obbligo non può essere l'unica soluzione a lungo termine. Il professor Roberto Burioni ha definito ragionevole la nostra proposta». E c'è anche Giorgio Trizzino, direttore medico dell'Ospedale dei Bambini di Palermo e candidato nel collegio uninominale del capoluogo siciliano che scrive: «Chi pensa che l'idea che il vaccino sia un optional e non una necessità per la salute individuale e collettiva, che si possa affidare la sua attuazione a una decisione personale legata a una presunta libertà di scelta dimostra di non conoscere quale ruolo rivoluzionario abbia giocato, nella lotta alle malattie infettive, l'introduzione dei vaccini». E infine c'è il deputato Matteo Mantero che ha messo il cartello torno subito: «A breve uscirà un comunicato con la nostra posizione ufficiale e chiara una volta per tutte».
Nel frattempo l'avvocato paladino degli espulsi M5S Lorenzo Borré ottiene una prima importante vittoria. Il tribunale di Roma ha emesso una sentenza in cui dice che le espulsioni di Roberto Motta e Antonio Caracciolo durante la corsa alle Comunarie di Roma 2016, quelle che hanno incoronato Virginia Raggi con 1.764 voti, erano illegittime e per questo il M5s, ovvero le due vecchie associazioni del 2009 e del 2012, dovrà pagare 30 mila euro di spese legali. Si tratta della prima causa contro delle espulsioni e rischia di essere una slavina giudiziaria. Perché in tanti vogliono ricorrere contro le recenti parlamentarie del M5S. A breve infatti ci sarà l'udienza di un militante romano a cui è stato vietato di candidarsi con il M5S nel 2016. La sua colpa era aver fatto parte dell'Idv, proprio come l'attuale candidato eccellente Elio Lannutti.
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