Legge sulle Unioni civili, Renzi: «Straorgoglioso del risultato»

Legge sulle Unioni civili, Renzi: «Straorgoglioso del risultato»
4 Minuti di Lettura
Sabato 27 Febbraio 2016, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 09:39

Il via libera alle Unioni civili rappresenta il «colpo per vincere una partita» superando il «catenaccio» ed evitando «lo zero a zero che sui diritti sarebbe stato una vergogna». Matteo Renzi pesca dal linguaggio calcistico per rivendicare l'approvazione del disegno di legge e chiarire ai giovani presenti alla scuola di formazione del Pd come «l'obiettivo di alcuni fosse di non fare nessuna legge e fare melina». Il capo del governo appare visibilmente soddisfatto, ma soprattutto noncurante delle polemiche che ancora tengono banco dopo l'approvazione della legge. In primo piano restano gli ormai famosi voti di fiducia dei senatori legati a Denis Verdini e che poco sono piaciuti alla minoranza Dem. Se i partiti di opposizione, da Forza Italia a Sinistra Italiana, puntano il dito sul cambio di maggioranza e chiedono al premier di recarsi al Quirinale, gli esponenti della minoranza Pd come Gianni Cuperlo chiamano in causa il presidente del Consiglio per chiedere se sia sua intenzione «trasformare la maggioranza transitoria ed eccezionale» che si è creata sul voto per le unioni civili «in una maggioranza politica stabile per il governo.

Se accadesse questo - avverte Cuperlo - si romperebbe il rapporto di fiducia nei confronti del partito». Che il clima dentro il partito sia teso lo dimostra il botta e risposta andato in scena oggi tra i renziani e la minoranza interma del partito. Il senatore del Pd Miquel Gotor senza giri di parole ammette di aver qualche «difficoltà a sostituire Vendola con Verdini». Gotor se la prende poi con una frase pronunciata dalla titolare delle Riforme: «Vorrei ricordare al ministro Boschi che l'alleanza che lei definisce in modo dispregiativo »spuria« era quella del centrosinistra e dell'Ulivo che ha portato l'Italia in Europa e ridotto il debito pubblico». Una presa di posizione che arriva a seguito della frecciatina che proprio la Boschi indirizza a Roberto Speranza. La titolare delle Riforme confida, nel corso del suo intervento alla scuola di formazione del partito, l'emozione nel firmare il maxi emendamento sulle unioni civili («Mi tremava la mano nel firmare», dice ai ragazzi presenti) ma poi non esita a bollare come «strano. E lo dico con tutta l'amicizia e l'affetto nei confronti di Roberto Speranza, che chi come lui questa legge elettorale non l'ha votata poi ci venga a dire che non vanno bene le coalizioni e le maggioranze spurie».

Contro la minoranza del partito si scaglia anche Andrea Marcucci che ricorda come «L'ulivo non riuscì mai ad approvare i Dico mentre il Pd di Reni ha fatto le unioni civili pur non avendo una maggioranza al Senato». Chi invece preferisce tenersi lontano dalle polemiche interne al Pd sono proprio Verdini ed i suoi uomini: «Stupisce la battaglia scaturita all'interno del Partito Democratico dopo il nostro sostegno ad una legge di civiltà attesa da anni. Un sostegno per altro già espresso con il voto alla riforma costituzionale. Su entrambi i provvedimenti siamo stati determinanti». Ma Verdini non è l'unica 'granà per il governo. Resta infatti alta la tensione sul capitolo adozioni stralciato dalla legge approvata a palazzo Madama ma sui cui l'esecutivo e il Pd intende andare avanti con una proposta ad hoc. A ribadirlo è proprio il ministro delle Riforme annunciando per martedì un'assemblea del partito alla Camera per iniziare ad approfondire la questione su cui saranno ascoltati anche degli esperiti. E se il senatore Dem Luigi Manconi annuncia di aver presentato una Pdl per riproporre la stepchild, i centisti inviato ad evitare forzature: «L'equilibrio raggiunto va preservato» avverte Gianni Sammarco di Ncd. Disponibile a modificare la legge sulle adozione è la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni purchè essa non riguardi gay e single. Sul piede di guerra invece Massimo Gandolfini organizzatore del Family day che minaccia un un nuovo raduno se la riforma delle adozioni dovesse comprende anche le stepchild per gli omosessuali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA