Unioni civili, ora sono legge: ecco i nuovi diritti

Unioni civili, ora sono legge: ecco i nuovi diritti
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Giovedì 12 Maggio 2016, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 14:38


ROMA Da ieri l'Italia riconosce per legge le Unioni Civili fra coppie omossessuali e dà più diritti (ma non la reversibilità) alle coppie di fatto fra un uomo e una donna. «E' un giorno di festa», ha sintetizzato in una intervista radiofonica il premier Matteo Renzi che ha posto la fiducia sul provvedimento ricompattando il Pd. Ma il mondo cattolico è in subbuglio e già lavora al referendum mentre il centrodestra si divide e reagisce in molti modi. Rabbiosamente sul fronte della Lega, con il leader Matteo Salvini che ha invocato l'obiezione di coscienza per i sindaci invitandoli di fatto a non applicare la legge. Forza Italia invece si è divisa in tre tronconi: 10 deputati hanno votato sì; 21 no e due si sono astenuti. Un filo di imbarazzo anche fra i 5Stelle (che in Senato decisero di non votare la legge che all'epoca conteneva l'adozione per le coppie omosessuali) che hanno votato contro la fiducia ma si sono astenuti sulla legge.

IL PASSAGGIO
La parola passa ora al presidente Mattarella, che secondo alcune formazioni cattoliche dovrebbe reinviare il provvedimento alle Camere. Ma comunque il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, è stata chiarissima e rispondendo alle domande dei giornalisti ha ribadito che tutti i sindaci hanno l'obbligo di rispettare la legge. Del resto sia il candidato al Campidoglio di Fratelli d'Italia e Lega, Giorgia Meloni, che quello di Milano dell'intero centrodestra, Stefano Parisi, hanno confermato che non boicotteranno le Unioni Civili.
Tecnicamente la giornata è stata scandita da due voti: nel primo pomeriggio sulla fiducia per il governo (369 sì, 193 no e 2 astenuti) e in serata sul testo della legge (i regolamenti di Montecitorio separano i due voti), con 372 sì, 51 no e 99 astenuti. Nella seconda votazione ai sì della maggioranza si sono aggiunti quelli di Sinistra Italiana e di diversi deputati di Fi. Al contrario alcuni deputati cattolici della maggioranza hanno votato contro (Paola Binetti e Alessandro Pagano di Ncd, Mario Sberna e Gianluigi Gigli di Ds) o non hanno partecipato al voto (Ernesto Preziosi del Pd).
I 5Stelle, dopo un duro intervento in Aula Alfonso Bonafede, si sono, come detto, astenuti. Fortissimi i malumori del mondo cattolico dentro e fuori il Palazzo, cresciuti dopo il ricorso alla fiducia. Al di là dell'ala più radicale rappresentata dal Movimento del Family Day, anche altre associazioni finora meno puntute, come il Forum delle Famiglie, hanno fatto sentire la propria protesta.
 
TENSIONE
Un altro motivo di tensione con il fronte cattolico è venuto dall'annuncio in aula di Alessandro Zan (nella dichiarazione di voto per il Pd) sulla necessità di metter mano al matrimonio egalitario e alle adozioni per i gay. Parole che hanno lasciato di sasso i deputati centristi della maggioranza. L'irritazione, palpabile in Transatlantico, è aumentata dopo che Renzi non ha escluso l'ipotesi («Non so se ci sono le condizioni parlamentari, vedremo nelle prossime settimane e mesi», ha detto).
Proprio il tema dei matrimoni gay potrà essere uno dei punti trainanti per motivare un referendum abrogativo, che già oggi verrà presentato alla Camera.
Un segnale politico importante è venuto dal voto favorevole di Sinistra Italiana che ha mostrato apprezzamento per le Unioni Civili sulle quali il governo Renzi si è impegnato. Il premier e segretario Democrat ha portato a casa un'altra “cosa di sinistra” dopo l'ingresso del Pd nel Pse che non era riuscita al gruppo dirigente vicino all'asse storico Pci-Pds-Ds.