Unioni civili/ Perché i moralisti creano la serie B per affetti e libertà

di Mario Ajello
2 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Febbraio 2016, 10:31
«Non drammatizziamo, è solo questione di corna». È il titolo di un film di Francois Truffaut del 1970. Stavolta però non c'è finzione cinematografica. La questione della fedeltà sta assumendo una importanza molto seria. Nella riscrittura della legge Cirinná, oltre alla stepchild adoption é venuto meno l'inserimento dell'obbligo di fedeltà per le coppie omosessuali. Lo hanno voluto i cattolici. E allora, via dal testo quelle parole molto chiare che figuravano nella versione originale della legge, all'articolo 3: "Con la costituzione civile tra persone dello stesso sesso, deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà". Non più. Siccome l'unione civile tra omosessuali non deve somigliare al matrimonio tradizionale, in questo sia nella versione religiosa sia in quella civile i coniugi devono rispettare almeno a parole il vincolo del non tradimento mentre i gay nella nuova forma di convivenza ne sono liberi secondo l'accordo che il Pd ha stipulato con Ncd, in nome del realismo del portare finalmente a casa questa legge così travagliata.
 
La quale però, in questo punto, rischia di perpetuare nell'immaginario pubblico il luogo comune secondo cui gli omosessuali sono promiscui e non possono che continuare ad esserlo. Una discriminazione? Certamente un paradosso. Per essere super-morali e moralisti, si finisce per diventare immorali con questa scelta. Perché disincentiva per legge e in maniera preliminare, regole alla mano, la libertà dell'uomo o della donna omosessuale a voler essere fedele al proprio partner. Codifica un atteggiamento la Cirinná bis, che magari nella realtà non esiste o almeno non é quello che molti dei soggetti interessati a questa norma si sentono di avere. Quale appunto l'infedeltà. Si é insomma negata la libertà agli omosessuali di essere come gli altri, ossia sottoposti allo stesso vincolo, finendo per avvalorare il libertinismo o almeno per tollerarlo: il che non parrebbe in linea con la morale cattolica.

É andato in scena insomma, in questa vicenda, un sillogismo sbagliato. Il matrimonio é morale, le unioni civili non sono matrimoni e quindi possono essere svincolati dall'etica corrente e non si deve drammatizzare quando "é soltanto una questione di corna". Il film che girò Truffaut era molto migliore di questo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA