Stati Generali della lingua di Dante nel mondo: l'italiano, patrimonio da tutelare

Stati Generali della lingua di Dante nel mondo: l'italiano, patrimonio da tutelare
di Paolo Gentiloni
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Domenica 16 Ottobre 2016, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 11:11
Domani e dopodomani si terrà a Firenze la seconda edizione degli Stati Generali della lingua italiana nel mondo. Vorrei idealmente dedicarli a un grande uomo di Stato che tanto impegno ha dedicato alla promozione della nostra lingua: Carlo Azeglio Ciampi. La diffusione dell'italiano è un pezzo della politica estera del nostro Paese. Perché la lingua è il veicolo attraverso cui passano la nostra cultura, i nostri valori, la nostra visione del mondo. E perché fa parte a pieno titolo della promozione di quello che chiamiamo Sistema Paese.

Le ragazze e i ragazzi che oggi studiano l'italiano saranno, domani, i turisti che visiteranno il nostro Paese, i consumatori che apprezzeranno il made in Italy, gli imprenditori che investiranno in Italia, i cittadini del mondo che amano la nostra cultura e il nostro stile di vita. 
Il nostro primo impegno, come Ministero degli Esteri, è stato censire quello che viene fatto per diffondere la lingua italiana. Ne è emerso un quadro ricco e composito, con risultati che sono andati al di là delle nostre aspettative. Nel 2014, anno della prima edizione degli Stati Generali, i dati sulla diffusione dell'italiano indicavano circa un milione e mezzo di studenti nel mondo. Oggi siamo invece arrivati a contarne - ed è un dato ancora largamente incompleto - oltre 2 milioni e 300 mila.

Chi sono questi studenti? Dove risiedono? Il primo bacino di provenienza è quello di circa 80 milioni di persone di origini italiane che vogliono conservare un legame con le loro radici. I numeri più alti di studenti di italiano si registrano infatti nelle mete storiche dell'emigrazione italiana: Germania, Francia, Australia, Stati Uniti, Argentina.
Accanto a loro acquista sempre maggiore importanza la categoria degli stranieri privi di legame di sangue ma interessati alla lingua italiana: vuoi per motivi professionali, vuoi per vicinanza geografica, vuoi perché attratti dalla cultura italiana in senso lato (arte, musica, design, gastronomia). Penso ai tremila giovani cinesi che partecipano ai programmi Marco Polo e Turandot, o agli 80mila peruviani iscritti ai corsi del nostro Istituto di Cultura a Lima. 
A Firenze faremo anche il punto sulle politiche di promozione della lingua e sulla tabella di marcia che ci eravamo dati due anni fa. Tra le molte cose fatte, presenteremo il nuovo portale web della lingua italiana, che metterà finalmente insieme tutte le informazioni e risorse online necessarie a studenti, docenti e operatori. 
Promuovere di più e meglio l'italiano all'estero è un impegno comune di tutto il Governo - a cominciare dal Presidente del Consiglio e dai Ministri dell'Istruzione e della Cultura - e richiede di coordinare iniziative e attori diversi: la nostra rete diplomatico-consolare, gli Istituti Italiani di Cultura, insieme agli altri attori che all'estero contribuiscono alla promozione culturale e linguistica (scuole italiane, lettorati di italiano) e alla Società Dante Alighieri oggi guidata dal professor Andrea Riccardi. Senza dimenticare il ruolo fondamentale che il servizio pubblico radiotelevisivo può svolgere su questi temi.

Una strategia che a sua volta si lega ad altri obiettivi di sistema, come quello di aumentare la capacità di attrarre studenti stranieri nelle università italiane, ancora molto al di sotto del potenziale. E che può avere ricadute importanti anche sul miglioramento della formazione linguistica destinata agli immigrati, fattore essenziale per il successo delle politiche di integrazione. 
Quest'anno gli Stati Generali coincidono con l'inizio della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, che prevede, tra il 17 e il 23 ottobre, centinaia di manifestazioni in ben 130 Paesi nei cinque continenti. Il tema scelto è la creatività italiana e i suoi marchi, in particolare nei settori della moda, dei costumi e del design: un altro esempio concreto della complementarietà che esiste tra l'attività di promozione economica e la proiezione culturale e linguistica dell'Italia all'estero.

*Ministro degli Affari Esteri
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