Sicilia, Musumeci vuole Maria Mattarella segretario generale della Regione

Sicilia, Musumeci vuole Maria Mattarella segretario generale della Regione
di Mario Ajello
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Giovedì 16 Novembre 2017, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 15:12
Profilo anti-mafia. Il marchio di Nello Musumeci è quello, e non solo perché è stato Presidente regionale dell'Anti-mafia, votato all'unanimità e perché il suo movimento Diventerà  Bellissima si ispira alle parole di Paolo Borsellino. C'è anche che il neo governatore siciliano da sempre è stato il simbolo di quella destra legge e ordine, modello prefetto Mori, per intenderci, che sulla lotta alla mafia non ha mai derogato neppur per un istante. Dunque, non è affatto improbabile che la guida della burocrazia regionale, luogo bisognoso di riforma profonda non solo morale ma anche organizzativa, possa andare a Maria Mattarella, figlia di Piersanti (presidente della Regione Sicilia ucciso nel 1980) e nipote dell'attuale Capo dello Stato.

Scegliere la Mattarella per questo ruolo cruciale di segretario generale della Regione non sarebbe una mossa simbolica, non significherebbe apporre un pennacchio anti-mafia al nuovo corso siciliano. Anche perché Musumeci non ha bisogno di questo tipo di patenti. Si tratta invece di cominciare con una figura sopra le parti - ora la Mattarella è dirigente generale dell'Ufficio legale della Regione - che è considerata donna di notevole esperienza. Quel che è certo, comunque, è che Musumeci non smentisce le proprie radici di rappresentante dell'anti-mafia - non quella rivelatasi bluff - e infatti nel suo think tank, nel suo circolo di collaboratori e consiglieri, figurano due personaggi che appartengono alla sua stessa storia e che sono stati parlamentari di An: Fabio Granata (che potrebbe fare l'assessore ai Beni Culturali nel caso non lo facesse Vittorio Sgarbi in quanto impegnato nella politica nazionale in tandem con Tremonti) e Carmelo Briguglio. Una coppia di cui Musumeci ha grande considerazione.
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