Scuola, la mossa di Renzi spiazza i critici: il decreto non è ancora escluso

Scuola, la mossa di Renzi spiazza i critici: il decreto non è ancora escluso
di Marco Conti
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Martedì 3 Marzo 2015, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 21:06

«Matteo Renzi non so se é uguale a me, sicuramente è più cattivo». Una dote che va riconosciuta a Silvio Berlusconi è quella di saper "pesare" e valutare le persone. La scelta di abbandonare la strada del decreto sulla riforma della scuola preferendo il disegno di legge, conferma il giudizio del Cavaliere. Scaricare sulle opposizioni le lentezze di un processo legislativo che rischia di compromettere l'assunzione di 160 mila precari della scuola, è mossa che mette il presidente del Consiglio anche al riparo dalle accuse di decisionismo e di non tenere nel dovuto conto il ruolo del Parlamento.

«Vogliamo coinvolgere le opposizioni nello spirito del presidente della Repubblica», disse qualche giorno fa Renzi dopo che le opposizioni erano salite al Quirinale per lamentarsi della ridda di decreti fatti in un solo anno di governo. Ora sono, le opposizioni, oltre che il ministro Giannini e buona parte del Pd, a sollecitare il decreto. Se ci sará come non è escluso, Renzi avrá raggiunto l'obiettivo senza essere accusato di scavalcare il Parlamento.

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