Sanzioni alla Russia, perché è il momento giusto per toglierle

di Antonio Patuelli
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Giovedì 18 Febbraio 2016, 00:06

Usa e Russia, assieme ai contendenti istituzionali della sanguinosissima guerra in atto in Medio Oriente, hanno finalmente concordato un “cessate il fuoco” ed aiuti umanitari.

Il Papa di Roma e il Patriarca ortodosso di Mosca, dopo mille anni di reciproche scomuniche e di incomunicabilità si sono incontrati fraternamente a Cuba ospiti addirittura del fratello di Fidel Castro: un incontro distensivo non solo per motivi religiosi. Ora, dopo questi due recentissimi “miracoli civili”, ne occorre un terzo, che teoricamente dovrebbe essere meno complesso ed avrebbe alti significati sia di pace, sia di ripresa economica. Si tratta della “questione Ucraina” che è da tempo quasi ibernata dopo le tensioni acutissime degli scorsi anni. Ma connessa alla “questione Ucraina” vi è l’embargo, il blocco delle relazioni commerciali fra Russia e Occidente, in esso l’Europa e la Russia la soffrono economicamente molto.

Oltre che la Russia e altri paesi occidentali, l’Italia sta economicamente molto soffrendo questo blocco dei rapporti economici con la Russia, sia per il crollo delle esportazioni dei prodotti italiani in Russia, sia per il molto rallentato flusso di turismo verso l’Italia. Quindi, dopo i grandi incontri dei giorni scorsi è arrivato davvero il momento per una parallela iniziativa diplomatica, con tempi d’urgenza, per superare finalmente l’embargo fra Russia e Occidente. Una decisione di tal genere produrrebbe subito effetti fortemente positivi, fin dall’annuncio, sui mercati innanzitutto finanziari, con un importante contributo di ripresa generale di fiducia, nonostante la perdurante “crisi petrolifera”. Occorre, pertanto, ora una iniziativa internazionale decisiva e tempestiva che si innesti anche sugli sforzi in atto per il superamento della guerra in Medio Oriente.

 
Sarebbe, infatti, ingiustificabile un proseguimento inerte ed anche stanco di una situazione di embargo fra Est e Ovest che divide nuovamente l’Europa quasi come sia ancora in atto la guerra fredda e la “cortina di ferro” anche se solamente economica e non militare. Questo 2016, atteso come anno di consolidamento della ripresa in Europa, si è invece aperto con forti turbolenze nei mercati finanziari e con un raffreddamento delle speranze di consolidamento di ripresa. Anche per tutto questo, è oltremodo utile che siano effettuati tutti gli sforzi di diplomazia internazionale per superare il conflitto economico in atto fra Occidente e Russia. Sono anche in discussione i ruoli dell’Onu e dell’Unione Europea che in questo momento non possono rimanere inerti, ma debbono assumere urgenti e decisive iniziative per il superamento della “questione Ucraina” a cominciare da ciò che riguarda l’urgente sospensione delle reciproche sanzioni economiche e del blocco commerciale.

L’utopia deve essere tempestivamente perseguita con ogni sforzo della ragione: lo impongono le necessità del consolidamento della pace Est-Ovest e per favorire una robusta ripresa economica.

Antonio Patuelli, presidente Associazione Bancaria Italiana
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