Salvini incontra Trump a Filadelfia, il tycoon: «Matteo, ti auguro di diventare presto primo ministro»

Salvini incontra Trump a Filadelfia, il tycoon: «Matteo, ti auguro di diventare presto primo ministro»
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Martedì 26 Aprile 2016, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:05
Il segretario generale della Lega, Matteo Salvini, ha incontrato Donald Trump a Filadelfia, a margine dell'ultimo comizio elettorale del tycoon in vista delle primarie repubblicane che si svolgono oggi in Pennsylvania. Il faccia a faccia - secondo quanto apprende l'agenzia Ansa - è durato circa 20 minuti.  

«Un saluto dagli Stati Uniti, amici! Go, Donald, GO!», ha scritto Salvini su Twitter pubblicando una foto dell'incontro. Poi un altro cinguettio: «Renzi sceglie il buonismo disastroso di Obama e Merkel, io preferisco legalità e sicurezza proposte da Trump».

«Matteo, ti auguro di diventare presto primo ministro in Italia», ha detto Trump salutando Salvini, ricambiando l'augurio che il segretario della Lega ha rivolto a sua volta al tycoon, quello di essere eletto il prossimo 8 novembre presidente degli Stati Uniti. A raccontare il duetto tra i due leader alcuni dei partecipanti all'incontro, primarie in Pennsylvania. Primarie che in campo repubblicano vedono il tycoon nettamente favorito sugli avversari. 

L'evento elettorale di Trump si è svolto nell'arena sportiva di Mohegan Sun Area at Casey Plaza nella località di Wilkes-Barre, ai sobborghi di Filadelfia. Salvini è arrivato accompagnato da Amato Berardi, presidente del Nia-Pac (National Italian American Political Action Committee), l'organizzazione il cui scopo primario è quello di promuovere le tradizioni, la lingua e la cultura italiana negli Stato Uniti.

Al centro del colloquio tra Salvini e Trump - racconta in particolare Berardi - i temi dell'economia, e soprattutto quello dell'immigrazione, prioritario in Europa come negli Stati Uniti. Proprio sull'immigrazione si sarebbe registrata piena sintonia tra Salvini e Trump, entrambi d'accordo sulla necessità di sviluppare da una parte e dall'altra dell'Atlantico politiche mirate ad aiutare il più possibile nei Paesi d'origine le popolazioni che fuggono dalla fame e dalla povertà.

Il segretario della Lega si è quindi seduto tra i fan del tycoon tenendo in mano come tutti gli altri un cartello blu con lo slogan «Trump. Make America Great Again». Al termine del colloquio Salvini e Trump si sono concessi sorridenti ai fotografi.

«Trump è in testa ai sondaggi, viene votato dagli americani e non mi pare che gli americani siano un popolo di nazifascisti che votano un nazista. Sono queste etichette che fanno parte del passato e non fanno capire cosa sta succedendo». Così Roberto Maroni, presidente della Lombardia ed ex leader della Lega. Secondo Maroni «bisogna togliersi le fette di salame dagli occhi e guardare con grande attenzione cosa sta avvenendo, perché questo si chiama democrazia». E, ha concluso, proposte come quella di Trump «sono il futuro». 

Maroni ha fatto lo stesso discorso commentando l'affermazione del candidato della Fpo, partito alleato della Lega in Europa, al primo turno delle presidenziali in Austria. «Come noi in Lombardia siamo più avanti rispetto a Roma, così l'Austria è più avanti rispetto all'Europa - ha detto -. Se il popolo austriaco, non un esaltato di turno, ha votato così, cancellando i partiti tradizionali, vuol dire che c'è qualcosa che si muove e che non è compreso dalla
politica europea». «Sono preoccupato di questo, che non si riesce a capire che cosa sta succedendo in Austria, della vittoria della destra», ha osservato Maroni, concludendo con la convinzione che «il mondo sta cambiando così velocemente che la politica europea è rimasta indietro e rischia di essere spazzata se non capisce che cosa sta succedendo in Austria».

 
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