Rosatellum, è già valanga di ricorsi. Il tribunale di Firenze si riserva

Un seggio elettorale
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 22:14
Il giudice Giuseppina Guttadauro del tribunale civile di Firenze, sezione Protezione internazionale, si è riservata la decisione sul ricorso presentato dal deputato Massimo Artini, ex M5s ora Alternativa Libera, contro il Rosatellum bis, la nuova elettorale con cui si andrà a votare il 4 marzo.

Il giudice ha tenuto stamani l'udienza sul ricorso di Artini, che è assistito dall'avvocato Paolo Colasante di Roma, mentre convenuta è la Presidenza del Consiglio dei ministri rappresentata in giudizio dall'avvocato dello Stato Stefano Pizzorno. Il ricorrente Artini, che agisce non come parlamentare ma come elettore che vuole tutelare il suo voto, ha l'obiettivo di un intervento della Corte Costituzionale, opzione che rientra tra le possibilità di decisione del giudice. Non c'è un termine esatto per l'emissione dell'ordinanza, ma l'ipotesi dei legali è di alcuni giorni. Quello di Artini è il primo ricorso contro il Rosatellum bis di cui si discute davanti ad un giudice in Italia.

Oltre quello di Firenze sono altri due i ricorsi promossi in Italia contro il Rosatellum bis. Per uno è già fissata udienza al tribunale de L'Aquila il prossimo 31 gennaio, per un terzo è attesa la fissazione della data al tribunale civile di Roma. Il ricorso di Firenze, firmato dall'avvocato Paolo Colasante e discusso oggi davanti al giudice Giuseppina Guttadauro, è stato presentato il 20 dicembre 2017, prima dello scioglimento delle Camere, ma già vi si rilevava che «l'imminente celebrazione delle prossime elezioni politiche con le caratteristiche del procedimento d'urgenza fonda il procedimento d'urgenza ex art. 700 del codice di procedura civile». Pertanto l'avvocato Colasante chiede al giudice di Firenze di ammettere il ricorso per tutelare il diritto di voto «minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile», ossia le elezioni politiche del 4 marzo di cui la nuova legge elettorale rischia di comprimere la portata del diritto di voto, e sottolinea la necessità dell'intervento della Corte Costituzionale.

Tra le censure e presunte illegittimità del Rosatellum bis evidenziate nel ricorso di Artini si mettono in evidenza, tra l'altro, l'illegittima previsione delle soglie di sbarramento per la quota proporzionale; le criticità nell'applicazione delle medesime soglie di sbarramento; l'illegittimità della contestuale candidatura in un collegio e in uno più collegi plurinominali; l'illegittimità della proclamazione del deputato eletto in più collegi plurinominali in quello in cui abbia ottenuto la minore cifra elettorale; l'illegittimità delle liste bloccate anche in virtù delle pluricandidature; la previsione di una sola scheda elettorale e senza voto disgiunto. L'avvocato dello Stato Stefano Pizzorno, convenuto in giudizio per la Presidenza del Consiglio dei ministri e per il Ministero dell'Interno, ha invece difeso il Rosatellum bis, negando l'ammissibilità del ricorso di Artini e ribadendo la fondatezza costituzionale dell'intera legge elettorale in tutti i suoi aspetti.

Nella prossima decisione il giudice Guttadauro può respingere il ricorso, oppure ammetterlo con riflessi sul voto del 4 marzo richiedendo l'intervento della Corte Costituzionale che potrebbe anche decidere di esercitare il proprio potere cautelare.
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