Regionali Sicilia, Roberta si candida con l'Udc. Prima era un uomo

Roberta Giulia Mezzasalma, candidata alle Regionali siciliane per l'Udc nella coalizione che sostiene Nello Musumeci come candidato alla Presidenza
di Mario Meliadò
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Giovedì 5 Ottobre 2017, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 07:53
Ai blocchi di partenza per le Regionali siciliane, lei si distingue di sicuro senza bisogno di cartelloni pubblicitari 6x3 o di altri accorgimenti particolari. Intanto il cognome – Mezzasalma – si fa sicuramente ricordare. Dalle sue parti, inoltre, tanti gourmet sono passati almeno una volta dal suo ristorante. E poi, non tutte le candidate a uno scranno dell’Ars possono vantare il medesimo formidabile appeal: si vede a distanza che, al di là dei 45 anni che non dimostra affatto, Roberta Giulia ha fascino da vendere. E in effetti non solo viene scherzosamente chiamata dagli amici “Settebellezze”, ma ha anche trionfato in vari concorsi per “reginette di bellezza”.

La cosa più singolare però riguarda forse la collocazione politica della ragusana Roberta Giulia Mezzasalma, visto che si candida per entrare all’Ars in un partito cattolico “doc” come l’Udc ma prima, all’anagrafe, si chiamava Gianluca.
 
Perché questa splendida candidata in realtà è un transessuale: era un uomo, nel '98 a Roma l'operazione che l'ha resa una donna a tutti gli effetti. E la cosa sta creando imbarazzi, anche perché il soggetto centrista che la propone tra i candidati all'Assemblea regionale siciliana è nella coalizione di centrodestra, che per la guida della Regione Sicilia sostiene un “falco” come Nello Musumeci, fin qui presidente della Commissione regionale Antimafia.

È vero pure che Roberta ha iniziato ad avere fastidi già parecchi anni fa: per esempio 23 anni fa, quando disse al padre d’aver intenzione di cambiare sesso. O quando era sul punto di sposarsi e nella “sua” Vittoria, in provincia di Ragusa, il prete le negò il certificato di battesimo per sposarsi: lei però lo fece lo stesso, mille km più a Nord, a Verbania. Ma ugualmente non andò benissimo: perché adesso è separata, d’accordo, ma anche perché quel sacerdote suo amico pur di unirla in matrimonio rischiò seriamente d’essere scomunicato (e infatti le nozze ebbero valore solo ai fini civili).
 
E adesso, Roberta è pure un caso di cronaca. Sì, perché sono bastate le prime pruderie locali perché qualche sciamannato pensasse bene di mandare in mille pezzi il finestrino anteriore destro della sua auto, proprio vicino alla sua abitazione di Vittoria, dov’era parcheggiata. Ma gli autori dell’intimidazione non hanno considerato che la fascinosa “politica in erba” nella sua “vita precedente” ha fatto anche l’ufficiale del Genio Pionieri, nell’Esercito, mantenendone evidentemente la determinazione: «Se pensano d’intimidirmi, hanno fatto male i conti. So bene di dar fastidio a tanti, anche perché le mie battaglie le ho sempre fatte “mettendoci la faccia”, tra la gente come sui social network – afferma “Angioletta”, altro nomignolo della Mezzasalma –. Perché mi candido proprio in un partito cattolico? Ma anche questa è una sfida: io mi sento profondamente cattolica, anche se la Chiesa mi ha sempre respinta. In più, tenterò raccogliere il voto “di protesta” e di quanti mi stimano: e se verrò eletta, anche dagli scranni dell’Ars continuerò a battermi per i diritti di tutti».
 
Intanto i gossip strettamente politici non mancano. Per esempio, in tanti ritengono che la sua candidatura con relativa “esplosione” mediatica del partito sia dovuta in larga parte alle strategie dell'ex assessore regionale Carmelo Incardona – a sua volta con un passato importante in Alleanza nazionale – da pochissimi giorni nuovo commissario provinciale dell’Unione di centro a Ragusa.


 
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