Riforme, Renzi: avanti a tutti i costi, insulti non ci fermeranno

Matteo Renzi
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Mercoledì 30 Luglio 2014, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 13:54
In queste ore i senatori che sostengono la riforma e che stanno subendo l'ostruzionismo di una piccola parte dei loro colleghi stanno dimostrando il senso delle istituzioni pi straordinario che si possa chiedere. Approveremo la riforma in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore».



Il futuro «Perché se l'Italia fa le riforme - spiega Renzi - riparte la credibilità verso il sistema Paese e la speranza dei cittadini. Le riforme di cui stiamo parlando sono il Pin per accendere l'Italia del futuro. Ecco perchè la mia gratitudine verso i senatori che resistono alla incredibile sequela di insulti e ai finti emendamenti messi lì solo per perdere tempo. C'è un Paese che può correre, non lo lasceremo ancora nelle sabbie mobili». «Ci conosciamo - aggiunge - E i lettori delle e-News sanno essere polemici. Prevengo dunque la critica di alcune email: Non si mangia con le riforme. Frase che condivido, anche se solo fino a un certo punto. Perchè le riforme strutturali sono la principale richiesta di tutti gli operatori economici mondiali. Fatte le riforme, l'Italia sarà molto più appetibile».​






«Avanti a tutti i costi» «Le riforme non sono il capriccio di un premier autoritario. Ma l'unica strada per far uscire l'Italia dalla conservazione, dalla palude, dalla stagnazione che prima di essere economica rischia di essere concettuale. Io non lo lascio il futuro ai rassegnati. Questa è la volta buona, costi quel che costi», prosegue.



«​No ai rassegnati» «Non ci troverete mai nell'elenco dei rassegnati per professione, dei disprezzatori di noi stessi, dei pessimisti per vocazione. L'Italia che noi stiamo guidando è un'Italia che ha tutti i numeri per restituire speranza. Per farlo, però, i politici devono cambiare l'Italia. Iniziando dal cambiare la politica. Da 150 giorni - scrive - ho cambiato ruolo, vita e domicilio. Spero di apparire ai miei amici delle E-News 'assente giustificatò».



La legge elettorale «Modello legge elettorale dei sindaci: un vincitore - eventualmente con ballottaggio - che ha i numeri per governare. Se non governa è colpa sua, non ha alibi. L'Italicum va in questa direzione. È stato già approvato alla Camera. Sarà modificato dal Senato e diventerà legge definitivamente», sottolinea quindi il premier.



Ue «Il messaggio di Juncker di più flessibilità e l'annuncio dei nuovi investimenti per 300 miliardi sono ottimi primi passi e una innegabile vittoria delle proposte italiane. Adesso vigileremo perché dalle parole si passi ai fatti», ha concluso facendo un bilancio dei 150 giorni di vita del suo governo.
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