Renzi contro Grillo: pochi 80 euro? Il comico milionario provi a vivere con 1.200 euro al mese

Renzi contro Grillo: pochi 80 euro? Il comico milionario provi a vivere con 1.200 euro al mese
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Mercoledì 23 Aprile 2014, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 07:59
I comici milionari dicono che 80 euro sono una presa in giro. Se provassero a vivere con 1200 euro al mese non lo direbbero #lavoltabuona. Renzi non fa alcun nome, ma il riferimento a Beppe Grillo è fin troppo esplicito. Un contrattacco duro che il premier consegna a Twitter dopo la valanga di critiche piovute su ogni riforma da parte del M5s.





L'attacco di Brunetta. Prima ancora di Grillo è Brunetta a replicare, sempre su Twitter, al capo del governo: «Matteo Renzi peronista e qualunquista. E i suoi amici milionari? Quelli non contano? Perché non attacca anche loro?», scrive il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.



#matteorisponde Oggi il presidente del Consiglio è tornato a rispondere alle domande dei suoi followers su Twitter dalle 14 alle 15. «Prima della riunione sulla riforma della pubblica Amministrazione (ore 15) torniamo ai vecchi tempi?» aveva annunciato lo stesso Renzi attraverso il proprio profilo sul sito di microblogging. L'hashtag è #matteorisponde.




«Il reddito minimo non crea lavoro». «Tesi non condivisibile. O almeno io non sono d'accordo sul fatto che il Reddito minimo di cittadinanza crei posti di lavoro. Abbassare le tasse è giusto» ha scritto Renzi nella diretta twitter da Palazzo Chigi a proposito del reddito minimo di cittadinanza.



«Giù le tasse a pensionati e partite Iva». «Ho preso un impegno con partite Iva, incapienti e pensionati nel proseguire nel lavoro di abbassamento tasse e lo manterrò» ha scritto Renzi.



«Giusto togliere l'obbligo degli annunci pubblici». «Siamo nell'era di twitter, facebook, internet, per me è giusto togliere l'obbligo dell'annuncio sui giornali, siamo nell'era della digitalizzazione e sono 100 milioni di euro annui di risparmi per i cittadini» scrive il premier difendendo la decisione del governo di eliminare l'obbligo di annunci di gare pubbliche sui quotidiani.




«Togliere la vicenda dei marò dalla campagna elettorale». «Seguiamo la vicenda dei Marò tutti i giorni - scrive Renzi - suggerirei di toglierla il prima possibile dalla campagna elettorale. Stiamo chiedendo di fare un processo secondo regole internazionali e sulla base del diritto e no attraverso altri tipo di interventi».



«Aspettiamo la proposta Etihad poi agiremo di conseguenza» scrive Renzi.




«In passato abbiamo buttato fondi Ue». «Dobbiamo utilizzare meglio i fondi europei che sono tanti e spesso non spesi o spesi male. Ne parleremo meglio la prossima settimana, faremo un incontro ad hoc e lanceremo un'iniziativa. L'Italia in troppi casi ha buttato via le risorse, non è colpa dell'Europa ma dei burocrati e politici italiani che hanno fallito».



«Mafia, iniziata lotta con 416 ter». «Siamo già partiti con l'approvazione 416 ter. Mi fa ridere che qualcuno dice che le pene sono state abbassate, più correttamente bisogna dire che le pene prima non c'erano le abbiamo introdotte noi. Il punto è più ampio riguarda la cultura della legalità, segnalo anche la nomina Cantone. È un tema significativo lo riprenderemo».



«Stiamo lavorando perché smaltimento sia in Italia» scrive Renzi a proposito della nave Concordia.



«Noi facciamo di più: tagliamo un terzo dei parlamentari che è l'operazione di riforma del Senato» risponde il premier a un follower che gli chiede se, dopo il tetto ai manager, il governo non ha intenzione di tagliare gli stipendi dei parlamentari.



«Migranti, di emergenza si parla solo sotto elezioni». «E' stravagante - scrive Renzi parlando degli sbarchi degli immigrati - che in Italia si parla di emergenza sempre in campagna elettorale, non tutti i giorni dell'anno. Certo esiste un problema, Mare Nostrum ha salvato molte vite ma è un'operazione che va registrata e lunedì incontriamo a Palazzo Chigi tutte le strutture che si occupano di emergenza perchè Mare Nostrum va verificata».



«Diminuzione scorte, non decidiamo noi». «Gli autisti delle auto blu che sono poliziotti torneranno in servizio operativo, sulle scorte decidono i prefetti e quindi possiamo fare un pò meno di quello che faremmo da soli». Lo scrive su twitter il premier Matteo Renzi a chi gli chiede di eliminare le scorte.



«Duri sulla legalità ma aiuteremo le imprese». «Saremo molto duri sulla cultura della legalità ma le aziende vanno aiutate riducendo la burocrazia» risponde Renzi a chi gli chiede cosa il governo voglia fare contro il lavoro nero.




«Dico che sulla cultura occorre attrarre fondi anche privati. No?».



«Rispetteremo vinoli Ue e rilanceremo l'economia». «Ragionamento complesso. Le cifre che citi si riferiscono al rapporto sul Pil che in questo anno è stato negativo. Comunque sì» dice Renzi a chi gli chiede se, con il debito in aumento dal 127% del 2012 al 132,6% del 2013, il governo saprà rispettare i vincoli e far ripartire l'economia.





«Non giocherò la Partita del cuore». «Ho spiegato su Facebook perchè non giocherò alla partita del cuore. Quindi può tirare tranquillamente Roberto» scrive il premier Renzi a proposito delle polemiche in merito alla possibilità di giocare alla Partita del cuore.



L'edilizia scolastica. «Abbiamo ricevuto 4500 richieste. Abbiamo tolto dal patto di stabilità gli interventi sulla scuola. Saranno 3,5 miliardi di euro» risponde Renzi a chi gli fa notare che i sindaci stanno aspettando risposte sull'edilizia scolastica.



«Eliminazione delle Province». «Abbiamo eliminato i politici dalle provincie intanto, poi andremo sugli uffici periferici. Faccio un esempio: che senso ha che la Ragioneria centrale dello Stato abbia le sedi in tutte le province? Ho fatto un esempio» scrive Renzi parlando dell'abolizione delle Province.



«Escludo che Bondi venga con noi». «I fatti parlano per noi: la nostra manovra è incentrata sulla giustizia sociale. Bondi? Sta dall'altra parte del campo, tranquillo, no problem» scrive Renzi a chi gli chiede se si sente di destra e sulla possibilità che Sandro Bondi passi al Pd.




«Che fa Mario porta jella?...reggiamo, reggiamo» risponde il premier a un post su twitter.



La mazzata sugli stipendi dei manager. «A noi chi, scusi Roberto? La mazzata - o presunta tale - l'abbiamo data solo a chi prende più di 240mila. Lei fa parte del club?». Ha risposto così Renzi a un post in cui gli si chiede: "Perché un dirigente pubblico in una città con 40.000 abitanti prende dai 60 ai 100.000 Euro. Un taglio a loro no? Solo mazzate a noi?".




«Dl Irpef è avvio rivoluzione». «Non è un provvedimento elettorale - dice Renzi rispondendo alle critiche al dl Irpef - ma una rivoluzione nel modo di concepire il rapporto tra stato e cittadini, la campagna elettorale non c'entra niente. Datevi pace, i soldi arrivano e la rivoluzione nel rapporto tra cittadini e Stato è iniziato e a chi fa polemica rispondiamo lavorando e non inseguendo le meschinità altrui».



«Di Maio prende il doppio di me, ma niente polemiche». «Prende il doppio di me, ma non farei polemiche con nessuno. Sorridere costa meno» scrive Renzi rispondendo a chi gli chiede come replicherebbe al vice presidente della Camera M5s Luigi di Maio che ha polemizzato per il suo stipendio.



La rivoluzione del Senato. «L'abolizione del Cnel è facile, è un ente inutile e anche sul titolo V sono tutti d'accordo. Il passaggio sul Senato non è del tutto chiarito, si discute come deve essere composto, se una parte deve elettiva ma è una contraddizione con l'impostazione di fondo e qualcuno non vuole le 21 personalità decise da Colle. Togliendo l'indennità ai senatori e facendo sindaci e presidenti di Regione fai una rivoluzione e semplifichi il procedimento legislativo
».



«La legge elettorale darà a chi vince la certezza di essere il depositario delle responsabilità, non come oggi che non si sa mai chi vince. È curioso che tra chi si lamenta che io sono arrivato al governo attraverso una manovra parlamentare ora non voglia fare una legge che garantisce a chi vince di governare».
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