Model United Nations, Renzi parla a 2.500 ragazzi da tutto il mondo e critica Trump: esplode l'applauso

Model United Nations, Renzi parla a 2.500 ragazzi da tutto il mondo e critica Trump: esplode l'applauso
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 14 Marzo 2016, 18:46 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 12:32

Palazzo dei Congressi, Eur, 2.500 ragazzi di 120 paesi differenti di tutto il mondo che sorridono, cantano, sventolano bandiere ma ascoltano anche con attenzione quando i discorsi diventano ufficiali. Esplode l’applauso quando il premier Matteo Renzi, in inglese, parlando contro i populismi che mettono in pericolo l’Europa, aggiunge «se si guarda alle elezioni negli Usa in questo periodo, penso che il problema non sia solo europeo». Il riferimento evidente è a Donald Trump, candidato repubblicano. E aggiunge: «Ho molto apprezzato le considerazioni di Hillary Clinton la notte scorsa» riferendosi alle parole della candidata democratica sul supporto di Renzi.
 

L’evento è il Model United Nations, organizzato dall’Università di Harvard, che per questa edizione ha scelto come sede Roma. Gli studenti universitari di tutti i contenenti, per quattro giorni, oltre a visitare la Capitale e a incontrare Papa Francesco, simuleranno i lavori dell’Onu. L’idea è quella di diffondere tra i giovani la cultura del dialogo e del confronto. Ma al Palazzo dei Congressi, per il giorno inaugurale dell’evento, c’è anche un altro piccolo segnale politico: nel suo intervento Renzi sottolinea come tutto sia stato possibile grazie all’«ottimo lavoro di Nicola Zingaretti».

Più tardi il premier e il presidente della Regione si apparteranno anche un paio di minuti, forse parlano del futuro del Pd, forse delle elezioni a Roma. Zingaretti, che ha ricevuto anche i ringraziamenti dei vertici dell’Università dio Harvard, ha spiegato nel suo saluto ai ragazzi: «Voi siete e sarete costruttori di dialogo, portatori di futuro, di speranza e di pace. Viviamo nell’epoca della paura. A volte ci domandiamo come si possa non averne. Non si può decidere di non avere paura, come si può decidere di non amare. È insito nella vita di ciascuno di noi. Ciò che si può decidere è come reagire alla paura. E questo è quello che stiamo facendo. Non ci arrendiamo. Siamo insieme, dalla stessa parte, con l’impegno a costruire un mondo più unito, dove vivere senza odio e paure».

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