Renzi: «Fiducia sulla legge elettorale? Vedremo. Lo sciopero della scuola fa ridere»

Renzi: «Fiducia sulla legge elettorale? Vedremo. Lo sciopero della scuola fa ridere»
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Lunedì 20 Aprile 2015, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 14:52

La fiducia sulla legge elettorale? «Vediamo, lo vedremo al momento della discussione parlamentare». Così il premier Matteo Renzi intervistato da Rtl parlando dello scontro sull'Italicum che sta squassando il Pd. «Ma siamo a un passo. Siamo all'ultimo chilometro, allo sprint finale: lo faremo sui pedali e a testa alta».

«So che in tanti alzano la voce, urlano e sbraitano.

Li lasciamo urlare e sbraitare. Noi siamo qui per ridare un futuro al Paese, per muoverlo dalla palude in cui si è trovato per troppi anni, quando tanti urlavano senza fare niente. E le riforme stanno procedendo, a partire dalla legge elettorale», ha continuato il presidente del Consiglio.

Con l'Italicum «non ci saranno più inciuci», ha detto ancora Renzi. «E non ci saranno più le grandi accozzaglie, come l'Ulivo di Prodi e il centrodestra di Berlusconi. Ma «è chiaro che qualcuno non vuole» questa legge elettorale «perchè il potere di blocco che tante volte è intervenuto nella politica italiana, viene superato. Ma è arrivato il momento di dire che non si può più consentire ai veti e controveti dei piccoli di bloccare la democrazia in Italia».

«Più che "fiducia sì, fiducia no", le posizioni sulla legge elettorale mi ricordano la canzone di Elio e le storie tese "cara ti amo", che è un po' troppo volgare per ricordarla», ha proseguito.

«Questo governo durerà da qui al 2018. Con calma ci arriviamo», ha poi assicurato Renzi. «Tutto quello che abbiamo detto che faremo, lo faremo», ha aggiunto il premier.

«Mi fa ridere, se non fosse una cosa triste, il fatto che si proponga di scioperare contro un governo che sta assumendo 100mila insegnanti. Il più grande investimento fatto da un governo nella scuola italiana», ha poi sostenuto il premier. «La scuola - ha continuato - è delle famiglie e degli studenti non dei sindacati della scuola. Se fanno sciopero perché gli portiamo via il diritto di decidere cosa succede nella scuola, fanno bene».

«Le aziende partecipate sono uno dei grandi temi del 2015: in alcune regioni funzionano bene, in altre sono carrozzoni in cui sistemare gli amici degli amici», ha quindi aggiunto Renzi.

«Abbiamo un impegno esplicito dell'Abi: il presidente Patuelli mi ha assicurato che quelli con il nuovo contratto a tutele crescenti hanno tutti i titoli per prendersi il mutuo: perciò comunicate tutti i casi in cui ciò non accade e chiederemo risposte a tutti sui singoli casi. Io su questo ci ho messo la faccia», ha detto ancora il presidente del Consiglio.

Le deleghe fiscali saranno domani all'esame del Consiglio dei ministri, ha poi confermato il premier.

«La proposta di Delrio è di buon senso. È sacrosanto il diritto allo sciopero ma poi il rispetto per i servizi pubblici essenziali secondo me ci vuole», ha infine affermato riferendosi allo sciopero della metro della scorsa settimana a Roma. «Per lo sciopero non è mai giusto ipotizzare il licenziamento ma il presupposto è che anche i dipendenti pubblici devono rispettare le regole».

Renzi ha parlato poi anche di Moto Gp. «È pazzesco, dopo l'ultimo Gran premio l'ho chiamato: Valentino Rossi non finisce mai di stupirci».

Oggi è il compleanno di D'Alema, ricordano infine i conduttori di Rtl che hanno in linea Renzi. «Non lo sapevo. Incarico Giusy di fare gli auguri», ha detto il premier alla giornalista.