Renzi: l'Europa sia vicina ai cittadini. Poi lancia D'Alema per la commissione Ue

Renzi e D'Alema con la maglia di Totti
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Martedì 18 Marzo 2014, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 13:13

Noi non siamo l'ultima ruota del carro. Anni di dichiarazioni per cui noi dovevamo stare attenti a non fare la fine della Grecia hanno raggrinzito le nostre ambizioni e hanno costretto l'Italia a un ruolo che non gli apparttiene». Lo dice Matteo Renzi alla presentazione del libro di Massimo D'Alema «Non solo euro». Un incontro che segna il disgelo fra i due dopo le aspre polemiche dei mesi scorsi e rafforza l'ipotesi di un ruolo di D'Alema in Europa.

«Atteso che noi rispettiamo gli impegni, l'Europa rispetta il suo impegno ad essere il luogo dei cittadini? È questo il punto, non la rappresentazione macchiettistica per cui andiamo a chiedere il permesso di restare nei margini che abbiamo sottoscritto», ha poi sottolineato il premier.

«Dobbiamo uscire dalla sudditanza che in Europa andiamo a fare gli esami, li esami li fanno i cittadini non le grandi istituzioni europee», ha poi insistito Renzi parlando dell'incontro con la cancelliera Angela Merkel. «Credo che l'Italia - ha aggiunto Renzi - debba uscire dalla sudditanza psicologica e provinciale per cui andiamo a farci fare gli esami. Gli esami ce li fanno i cittadini italiani, non l'Europa. Quando andiamo in Europa nessuno sta con la matita rossa e blu a dirci che cosa dobbiamo fare».

In vista delle europee «se noi saremo in grado di raccontare che tipo di Europa immaginiamo forse sconfiggeremo i populismi» che in Italia hanno «le sembianze di Grillo e della Lega», ha detto ancora il premier.

«L'argomento vero è: atteso che l'Italia rispetta tutti gli impegni presi, l'Europa rispetta o no di essere l'Europa dei cittadini e il luogo in cui la politica fa il suo mestiere?», ha poi continuato Renzi.

«Nella discussione dei prossimi mesi è maturo da parte di tutti il convincimento che l'Europa basata solo sull'aderenza ai parametri tecnocratici e burocratici allontana sempre di più i cittadini», ha spiegato Renzi.

«Per chi pensa al pregresso vorrei dire che questo non è un dibattito, siamo d'accordo pressochè su tutto», ha sottolineato D'Alema, ringraziando il premier per aver accettato di presentare il suo ultimo libro sull'Europa. «Facciamo parte della stessa squadra, non del Pse ma di una visione fortemente condivisa che parte da un grande amore verso l'Europa», ha spiegato D'Alema.

​«Non è un'operazione di marketing ma da maggio mettendo un po' di soldi in tasca degli italiani diamo un piccolo margine che riporta a dare un orizzonte di speranza. Non è una televendita», ha quindi sottolineato Renzi parlando del taglio dell'Ipref annunciato dal governo.

«Dobbiamo mandare in Europa le persone più forti che abbiamo e mi riferisco ai livelli istituzionali», ha poi detto Renzi rispondendo a chi gli chiede se indicherà D'Alema per la commissione di Bruxelles. «Il Pd sarà il secondo gruppo al Pse e sarà in grado di dare la linea per la commissione e le istituzioni Ue», ha aggiunto Renzi. È sbagliata «l'idea che la scrittura di un libro garantisca o meno la candidatura», ha poi aggiunto il premier assicurando che «la discussione sulle candidature le faremo all'interno del Pd» e «senza giochi di prestigio».

«Dobbiamo rispettare un criterio di rinnovamento» e «contestualmente dobbiamo mandare in Europa le persone più forti che abbiamo», ha insistito Renzi rimarcando come «il compito del governo, e qui parlo da premier, è quello di scegliere per i livelli di guida delle istituzioni europee le persone che siano in grado di dare il maggior contributo al processo di cambiamento». E il governo, ha assicurato il premier, «avrà la capacità di mettere le persone migliori».

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