Renzi incassa l'endorsement di Clinton: «Sei arrivato al momento giusto»

Renzi incassa l'endorsement di Clinton: «Sei arrivato al momento giusto»
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Mercoledì 24 Settembre 2014, 14:51
dal nostro inviato Marco Conti

NEW YORK - Gli italiani sentono che hanno bisogno di un governo, sei arrivato al momento giusto, grazie al tuo consenso puoi farcela. Non è la Margareth Thatcher evocata da Susanna Camusso ad esprimersi così, ma l'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton che ieri si è rivolto in qesto mod con Matteo Renzi nell'incontro a tre con Hillary Clinton.



Un endorsement che da solo vale il viaggio negli States perché l'ex presidente Usa ha espresso al premier italiano grande disponibilità a lavorare insieme e la consorte potrebbe essere tra qualche mese la candidata della Casa Bianca per di Democratici. Non solo, Clinton rappresenta per la sinistra italiana quella terza via sulla quale una quindicina di anni fa, proprio a Firenze, si interrogarono i principali leader della sinistra mondiale. Allora a palazzo Vecchio si ritrovarono il francese Lionel Jospen, L'inglese Tony Blair, il tedesco Gherard Schoreder, il brasiliano Fernando Cardoso, portoghese Antonio Gutierrez, il presidente della commissione europea di quegli anni Romano Prodi e il presidente del Consiglio in carica. Quello del "dear friend Massimo". Espressione usata da Clinton forse anche per ricordare i bombardamenti in Serbia fatti dai nostri aerei.



Molta acqua è passata sotto i ponti e come sono andate le elezioni per molti di quei leader è noto. Ma un tratto comune di Renzi con Clinton è stato quello di voler far uscire la sinistra della logica dello sconfittismo che è un po' quella che ha spinto ieri Pier Luigi Bersani a ricordare a Renzi che governa con il 25% spuntato nel 2013 dall'allora segretario del Pd. Invece ieri Clinton ha fatto esplicito riferimento al 40,8% delle Europee per spronare Renzi a non mollare. La logica dello sconfittismo sta tutta qui ed è difficile da superare. Clinton c'è riuscito riportando i Democratici alla vittoria dopo venticinque anni di Repubblicani (escludendo Carter). Blair vinse dopo una dozzina d'anni di Thatcher, mentre il compito di Renzi è ancora tutto da compiere nelle urne, ma la pacca sulla spalla di Bill Clinton aiuta il "dear friend Matteo".



Oggi altre spinte riceverá Renzi dalla comunità finanziaria che incontrerà stamane e che lo interrogherà sulle intenzioni riformiste del suo governo, articolo 18 compreso. Un rito al quale tutti i presidenti del Consiglio si sottopongono in occasione della prima trasferta in Usa e al al quale Renzi non si è potuto sottrarre.
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