Regionali Basilicata, Pittella (Pd) trionfa con il 61%, Di Maggio (Sc): Pedicini (M5s) 3°

Marcello Pittella (Foto Ansa)
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Lunedì 18 Novembre 2013, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 13:21
POTENZA - Tre elementi emergono con chiarezza quando lo spoglio delle schede per le elezioni regionali in Basilicata sono ad un terzo del totale: il centrosinistra si avvia a vincere con un margine molto netto; il partito più «forte» è quello del non voto, visto che oltre la metà dei 575.160 elettori sono rimasti a casa; il Movimento 5 Stelle, che aveva dato l'impressione di poter diventare il secondo partito, non ha sfondato, scavalcato nettamente dal centrodestra. La vittoria del centrosinistra - che non è mai stata in discussione - dimostra che lo schieramento guidato da Marcello Pittella (Pd) è forte e ben radicato in Basilicata: «È stata premiata la buona amministrazione», ha detto senza mezzi termini il leader del Pd, Guglielmo Epifani.



Alla richiesta di commentare il primo andamento dello spoglio, Pittella è stato cauto ma incline ad «accettare» la vittoria: «Provo gioia e amarezza: gioia per il risultato che va profilandosi, amarezza per il marcato astensionismo». Ad indebolire il centrosinistra, nell'impressione precedente al voto, non sono bastati nè l'inchiesta su «rimborsopoli» (l'uso illecito di fondi da parte di amministratori e consiglieri che ha portato ad aprile scorso alle dimissioni del presidente della giunta e alla conseguente fine anticipata della legislatura, con inevitabili nuove elezioni), nè le divisioni interne al Pd in occasione delle primarie per scegliere il candidato presidente: Pittella si è imposto a dispetto delle indicazioni dei maggiori esponenti del partito, dando una prima indiscutibile dimostrazione di forza.



Oltretutto, proprio il Pd si appresterebbe - dopo un calo nelle elezioni politiche del febbraio scorso - a tornare ad essere il primo partito quasi in ogni zona della Basilicata. Il dato sul partito del non voto parla chiaro: solo il 47,6 per cento degli elettori lucani sono andati a votare, contro il 62,8 di tre anni prima. Anche considerando che erano 100.595 gli elettori residenti all'estero, oltre il 50 per cento di astenuti sono un numero «troppo alto» per una regione solitamente «presente» ad ogni competizione elettorale.



Il terzo elemento riguarda il Movimento 5 Stelle: negli ultimi due giorni della campagna elettorale - considerate anche la crisi e l'inchiesta sui rimborsi - con il pieno di spettatori ai comizi di Beppe Grillo a Matera e a Potenza, aveva dato l'impressione di poter confermare il successo delle elezioni politiche (quando conquistò un deputato e un senatore). Ciò avrebbe significato diventare il secondo partito della Basilicata, ai danni del centrodestra. Ma il sogno dovrebbe rimanere tale: il M5S dovrebbe rimanere lontano anche dal centrodestra, che - guidato dal sen. Tito Di Maggio (Scelta civica) - si conferma «eterno secondo» sullo scenario politico lucano. Oltretutto, il M5S subisce anche l'attacco del capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, contestato giovedì scorso in piazza, a Matera, proprio dai grillini: «La nostra vittoria è la migliore risposta alla demagogia e al populismo».



Fra le altre forze in campo, un buon successo sembra ottenere Maria Murante, candidata presidente di Sel e Rifondazione; percentuali molte base, invece, per gli altri quattro candidati.






Marcello Pittella (Pd), candidato del centrosinistra, è in vantaggio nella corsa per la presidenza della Regione Basilicata.Scrutinate la maggior parte delle sezioni.
In base ai dati parziali del Viminale, ad oltre metà dello spoglio è lanciato verso la vittoria il candidato del centrosinistra Marcello Pittella che ha ottenuto il 61,21% dei voti mentre il candidato del centrodestra Tito Di Maggio è al 21,11%. A seguire, Piernicola Pedicini del Movimento 5 Stelle con il 10,92% e Maria Murante di SEL con il 4,52%. Come voti di coalizione e liste, il centrosinistra ha ottenuto finora il 65,26%, il centrodestra 21,53%, il Movimento 5 Stelle 7,09% dei voti e SEL 4,95%. Delle altre liste nessuna raggiunge l'1%.




«Avviso agli inserzionisti per cercare scontrini 2010-2011». È la singolare scritta con cui un elettore a Potenza, al seggio in via IV Novembre, ha invalidato la scheda delle elezioni regionali. Il riferimento è all'inchiesta sulla «Rimborsopoli» in cui è stato rilevato un diffuso sistema bipartisan per ottenere dalla Regione Basilicata somme che i consiglieri regionali avevano speso per motivi privati (cene, viaggi, lavori presso abitazioni, spese di carburante o del gommista) attraverso la presentazione di scontrini o fatture non pertinenti spese istituzionali oppure scontrini contraffatti. Il 24 aprile l'inchiesta della Procura di Potenza ha indotto il governatore Vito De Filippo (Pd) a dimettersi e da questa scelta è scaturito il voto anticipato. Altre schede sono state invalidate per epiteti e scritte in cui si è fatto riferimento al tema del lavoro che manca.
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