Veneto, quorum e affluenza: la sfida del governatore Zaia

Veneto, quorum e affluenza: la sfida del governatore Zaia
di Claudia Guasco
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Venerdì 20 Ottobre 2017, 11:58
dal nostro inviato
TREVISO Cinquanta per cento più uno. E' l'obiettivo minimo del referendum sull'autonomia in Veneto, dove c'è il quorum e se va a votare solo un elettore su due "si butta tuto nel cestino", avverte il presidente della Regione Luca Zaia. Proprio sull'affluenza il governatore si gioca tutto: l'investitura forte, per affermare l'istanza autonomista, Zaia dovrà trovarla nel numero delle schede che finiranno nelle urne. "Sarà un plebiscito", ha detto qualche settimana fa il presidente, facendosi poi più cauto man mano che emergeva il fronte astensionista.

L'ANELLO AL NASO
Le ultime previsioni oscillano tra il 55 e il 60%, il governatore non si sbilancia e preferisce concentrarsi sugli ultimi sprazzi di campagna referendaria. "La gestione di questo Paese è stata centralista e assistenzialista, ha devastato i conti pubblici. E quindi fanno paura i veneti che vanno al voto. Sapete perché? Perchè quei mezzadri veneti che per Roma hanno l'anello al naso, quell'anello non ce l'hanno più. E' l'ora del riscatto dei veneti", afferma. "E' il momento di dimostrare che siamo rispettosi della Costituzione - aggiunge - Ma bisogna dare più Stato a chi vuole più Stato, come la Sicilia che non riesce a incassare 52 miliardi di tasse ed è evidente che ha bisogno di più Stato perchè l'autonomia la gestisce male, e meno Stato dove ci vuole meno Stato". A chi contesta la necessità di un referendum, dal momento che l'Emilia Romagna ha ottenuto il medesimo risultato a costo zero, Zaia Replica: "Tutti dimenticano che noi andiamo al voto con una sentenza della Corte che dice che il referendum va fatto prima della trattativa, che è giusto ascoltare il popolo e che, nella trattativa, bisogna tenere conto del referendum. La Corte costituzionale alla fine dice che le riforme non si fanno più dall'alto in questo Paese, e allora cerchiamo di farle dal basso. Il popolo fa paura, ma il nostro popolo che andrà al voto è pacifico, questa è una pagina di storia bianca che deve essere scritta dai veneti".

L'AUTONOMIA NEI PROGRAMMI
Insomma, come ribadito più volte dal Carroccio la consultazione non è un voto alla Lega, ma l'espressione della volontà dei cittadini. "Io faccio il mio dovere, rispettando le indicazioni avute dalla mia gente.
Nel mio programma di governo nel 2010 e nel 2015 c'era l'autonomia - ricorda Zaia - Siamo rispettosi della Costituzione, non ci devono essere altri contenuti se non quello dell'applicazione dei quattro articoli della Costituzione che prevedono 23 materie, più il federalismo fiscale». Il Veneto si sgancia da Roma come la Catalogna vuole fare con Madrid? "I manganelli devono essere assolutamente criticati e condannati. Rajoy non ha avuto il coraggio di Londra di fronte al referendum scozzese nel 2014: Londra lo ha accettato, ha fatto la campagna per il no e l'ha vinta. Rajoy abbiamo visto come sta gestendo questa partita".
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