Rai, nuovo rinvio dell'audizione di Orfeo in commissione di Vigilanza

Prima audizione in Vigilanza per il dg Rai Orfeo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Luglio 2017, 14:40
Salta per la seconda volta l'audizione del sg Rai Mario Orfeo in commissione di Vigilanza. È infatti rinviato il primo, atteso faccia a faccia del dg con i parlamentari che "vigilano" sulla Rai. È un'audizione molto attesa perché il giornalista direttore è chiamato a scrivere un libro lasciato a metà: il piano news.

Dove eravamo rimasti? Al Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che ha bocciato il progetto di riorganizzazione dell’informazione del servizio pubblico proposto dall’ex direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Quella bocciatura fu fatale per Campo Dall’Orto che non ha potuto far altro che presentare le dimissioni.

Sul futuro del piano news si gioca il futuro, tra gli altri, di Milena Gabanelli, che attualmente è vicedirettore dell'Offerta Informativa Rai con delega al web ma che, stando al precedente piano news di Campo dall'Orto, avrebbe dovuto guidare una nuova testata Rai Web. Tutto fermo per ora, nel senso che quel progetto rimane al momento offline ma potrebbe pure non vedere più la luce nel nuovo piano news (in ossequio alla richiesta della nuova concessione fra governo e Rai di ridurre le testate) che punterebbe, però, a dare un ruolo centrale all'informazione online della Rai. 

Il piano news, quello bocciato, è l'oggetto dei desideri del M5S «La Commissione di vigilanza, all’unanimità, ha chiesto da tempo al cda della Rai di poter visionare questo piano -scrive il presidente della commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico -  e comprendere le ragioni che ne hanno impedito l’approvazione. Molti consiglieri di amministrazione della Rai si sono espressi a favore in tal senso, ma con una lettera la Presidente Maggioni ha comunicato che il progetto non poteva essere trasmesso alla Commissione. Si tratta di un atto gravissimo: perché un documento che potrebbe essere senza problemi pubblico e trasparente resta segreto e giace nei cassetti del cda Rai? E perché ci si rifiuta di trasmetterlo a un organismo parlamentare come la Commissione di vigilanza? Chiediamo nuovamente che il piano news proposto da Campo Dall’Orto arrivi in Commissione di vigilanza e agiremo in tutte le sedi per averlo». 

Altri temi su cui la politica si è scaldata è il contratto di Fabio Fazio che necessita ancora di una formalizzazione completa sia nella parte che attiene al rapporto fra la Rai e il conduttore (deadline 30 luglio), sia nella parte che riguarda il rapporto fra la Rai e L'Officina, società di nuova costituzione formata da Fazio e Magnolia per produrre 'Che Tempo che fà su Rai1 (deadline 20 settembre). Su questo c'è un Michele Anzaldi (Pd) particolarmente agitato: dopo Anac e Corte dei Conti vuole che anche la Procura indaghi sul mega contratto.  Anzaldi aveva già pronte le sue domande: «Risponde al vero che la durata quadriennale del contratto a Fabio Fazio sia stata motivata dal fatto che in questa maniera a decidere sarebbe dovuto essere il Cda e non il direttore generale, con tutto ciò che ne consegue in termini di responsabilità? Arrivando a quattro anni, infatti, l'importo dell'appalto alla nuova società di Fazio e Magnolia, non ancora costituita al momento del passaggio in Cda, avrebbe superato l'importo di 10 milioni di euro e quindi sarebbe stato superiore all'autonomia di spesa del direttore generale.
A sollevare questo sospetto in commissione di Vigilanza lo scorso 27 giugno è stato il capogruppo di Ap Maurizio Lupi, vedremo se il dg Mario Orfeo risponderà». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA