Per l'Autorità, ha detto Cantone, si è chiusa col primo triennio di attività «la fase 'costituentè» ed essa «è oggi un'istituzione che, dismessi gli abiti della novità, è riconoscibile non solo alle amministrazioni pubbliche e agli operatori economici, ma anche a gran parte dei cittadini». Una «fiducia» che «è indispensabile preservare» senza «ingenerare inutili e ingiustificate aspettative», ha detto Cantone. Per questo anche attraverso specifici atti, Anac ha recentemente scelto di «precisare ulteriormente e pubblicamente compiti e poteri dell'Autorità sia nei confronti degli istanti privati che nei confronti delle amministrazioni pubbliche».
In particolare sulle richieste di chiarimento o collaborazione in materia dei contratti pubblici da parte delle amministrazioni, Anac ha precisato «in un regolamento apposito, che le risposte saranno fornite solo se la questione posta è nuova e di rilevanza generale, con la chiara volontà di non assecondare l'idea che gli appalti si possano fare solo con il 'bollinò dell'Anac, e al contrario rimarcando che l'Autorità non è un consulente e che non si può sostituire alle scelte discrezionali dell'amministrazione».
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