Quarto, Fico: sapevo di contrasti ma non delle minacce alla Capuozzo

Roberto Fico
4 Minuti di Lettura
Sabato 16 Gennaio 2016, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 19:22

«Non ero a conoscenza di nessun ricatto, minaccia, estorsione da parte di De Robbio». Lo scrive Roberto Fico, del Direttorio del M5S, su Facebook a proposito di quanto avrebbe raccontato Rosa Capuozzo. Si tratta, da parte dei giornali, scrive l'esponente M5s, solo di un «vergognoso taglia e cuci, mischiando, modificando e riportando - con titoli ad effetto fuorvianti - sommariamente la verità per buttare fango e magari vendere qualche copia in più». Quello che raccontano «sono chiacchiere da bar prive di fondamento», sottolinea. 

«Erano note - scrive ancora il deputato dei Cinque Stelle - le divergenze e i contrasti politici (contrasti, non minacce) tra De Robbio e il sindaco Capuozzo. Per questo motivo sono stato invitato ad intervenire ad una riunione del gruppo consiliare M5S e ho partecipato alla prima parte di questo incontro a luglio. I media fingono di non comprendere la sostanziale differenza tra contrasti politici e minacce (di mali ingiusti). Io ero a conoscenza dei primi e non dei secondi. e, almeno per me, cambia molto».

Nel post su Facebook il vice presidente della commissione di Vigilanza elenca tutte le tappe della vicenda dal 30 novembre dello scorso anno quando il sindaco Rosa Capuozzo ricevette un una denuncia su presunti illeciti relativi all'immobile in cui vive fino all'8 gennaio, giorno in cui il vice presidente della commissione di Vigilanza viene ascoltato dai Pm come persone informata dei fatti. «Per evidenti ragioni di riservatezza, visto che ci sono delle indagini in corso, non divulgo i contenuti. Tuttavia si tratta di elementi già noti. Tutto il resto che vi raccontano sono chiacchiere da bar prive di fondamento», conclude.

«La Capuozzo quando è stata sentita dal pm la prima volta alla fine di novembre mi ha chiesto, via whatsapp, di vedermi da vicino urgentemente. Poi ci siamo visti dopo qualche giorno in un bar di piazza Amedeo a Napoli e mi ha detto che era stata sentita su questioni riguardanti De Robbio», ha detto Fico al pm Woodcock nel verbale dell'8 gennaio scorso. Dal telefonino Fico ricostruisce i contatti: l'incontro al bar il primo dicembre, il messaggio whatsapp il 28 novembre.


«Io non ho mai saputo dalla Capuozzo la vicenda nei termini in cui ve l'ha illustrata», ha continuato, dopo che il magistrato gli ha letto le dichiarazioni del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo, laddove si dice impaurita dalle minacce del consigliere comunale Giovanni De Robbio. «Ho appreso dai giornali che la vicenda era più profonda e dettagliata rispetto a quanto riferitomi dalla Capuozzo».

«Subito dopo - ha dichiarato Fico - mi sono confrontato prima con il Direttorio, poi anche con la Capuozzo sulle prospettive future da seguire a Quarto, chiedendo ancora una volta alla Capuozzo se si era sentita minacciata e ricevendo la risposta che non aveva avvertito una vera e propria minaccia». «La Capuozzo - dice Fico - non mi ha mai parlato in modo espresso e diretto delle minacce e della bagarre con De Robbio. Ha detto però che De Robbio insisteva per l'affidamento ai privati dello stadio di Quarto, e che gli voleva far incontrare imprenditori in una sede non ufficiale e che lei si era rifiutata. Tengo a precisare che se la Capuozzo mi avesse parlato anche latamente di minacce subite io le avrei detto di andare a presentare una denunzia, come del resto è accaduto quando le fu recapitato il plico anonimo con le foto della sua casa».


Come mai Giovanni De Robbio, il consigliere comunale M5s di Quarto indagato per aver tentato di favorire persone legate alla camorra, ottenne tanti voti? «Ciò non ha suscitato in me particolari perplessità: ho immaginato che si sia dato da fare più di altri, facendo una campagna elettorale a tambur battente e vecchio stile, che per la verità non è particolarmente condivisa dal M5S», ha risposto Fico, del Direttorio del Movimento, al pm Henry John Woodcock nel verbale di interrogatorio dell'8 gennaio scorso.

«Personalmente - aggiunge Fico - non mi sono mai posto il problema delle preferenze avute da De Robbio, anche perchè a Quarto erano state eliminate sette liste dal giudice amministrativo e non correva il Pd, dunque c'erano più voti a disposizione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA