Pubblica amministrazione, Madia: più mercato per i dirigenti e vera mobilità

Pubblica amministrazione, Madia: più mercato per i dirigenti e vera mobilità
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Sabato 3 Maggio 2014, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 13:18
Regole di mercato per i dirigenti della Pubblica Amministrazione e l'introduzione di una vera e propria mobilit all'interno della mastodontica macchina statale. Sono questi i cardini della riforma della Pa su cui è tornata a pochi giorni dall'annuncio il ministro, Marianna Madia, e sottoposta ad una consultazione popolare con l'invio di email ad una casella di posta elettronica, predisposta dallo stesso ministero. Finora sono oltre 3 mila le mail già arrivate. «Pensiamo a un'osmosi tra pubblico e privato che può arricchire la dirigenza», dice Madia in una intervista, sottolineando la possibilità di aspettativa per chi esce dal pubblico e spiegando il funzionamento del ruolo unico: «Chi accede alla dirigenza con un concorso inizia a percepire la parte fissa di stipendio. Verifica tutti gli interpelli aperti e cerca il suo primo incarico, oppure può trovare un posto nel privato mantenendo il diritto acquisito nella forma di aspettativa non retribuita.



Solo dopo un certo tempo congruo di tutela, «si può arrivare al licenziamento per mancanza di incarico». Per Madia l'obiettivo è arrivare ad avere una «dirigenza dinamica ed esposta alla misurazione della performance dal primo giorno d'incarico». Il ministro conferma poi come gli interventi sulla Pa non puntino a tagli di spesa, ma «alla definizione dei fabbisogni di ogni singola amministrazione e alla realizzazione della più ampia mobilità possibile, sia nella forma volontaria sia in quella obbligatoria».



Madia ritorna infine sul ruolo delle prefetture, sottolineando che «deve essere razionalizzata la presenza dello Stato sul territorio» e quindi bisogna «uscire da un'articolazione, quelle delle prefetture, disegnata 200 anni fa». Il governo punta a tagliare il numero delle prefetture da oltre 100 ad un massimo di 40. Tema, questo, che ha sollevato molto critiche tra le associazioni prefettizie (Sinpref, Snadip-Cisal e Ap). «Lascia a dir poco stupefatti la disinvoltura con la quale è stato annunciato lo smantellamento della presenza dello Stato sul territorio con la chiusura di oltre il 60% delle attuali prefetture», hanno commentato le associazioni, che trovano un alleato in Fabrizio Cicchitto. «Eliminare circa 50 prefetture fa correre il rischio di una decerebralizzazione del ministero dell'Interno», ha detto il deputato Ncd, sottolineando che «le prefetture si occupano anche di immigrazione, di mediazione nel controllo del territorio e di una ragionata lotta alla mafia in collegamento con le Questure». Intanto la stessa Madia ha incaricato l'ex sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta, a collaborare con il ministero della Pubblica amministrazione sui temi della trasparenza e della lotta alla corruzione.
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