Province, Renzi: «3000 politici senza indennità». Ddl sul filo in Senato

Matteo Renzi
2 Minuti di Lettura
Martedì 25 Marzo 2014, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 08:11
Alla fine l'approvazione arrivata e il testo passa all'esame dell'Aula. Ma la maggioranza è stata battuta due volte sul ddl di riforma delle Province in discussione presso la Commissione Affari Costituzionali al Senato. In particolare, è stato approvato un emendamento dell'opposizione che restituisce alle Province la competenza sull'edilizia scolastica. È stato, poi, bocciato un emendamento del relatore relativo all'indennità del presidente di Provincia.



Il tweet di Renzi. «Se domani passa la nostra proposta sulle province 3000 politici smetteranno di ricevere una indennità dagli italiani. La volta buona». Così Matteo Renzi su twitter in vista dell'approvazione al senato del disegno di legge costituzionale sulle province.



Mauro assente. Assente il senatore di maggioranza di PI, Mario Mauro, mentre per il governo era presente il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti. Il testo, noto come ddl Delrio, passa all'esame dell'Aula per la discussione generale, il voto è previsto in settimana. Soddisfatto il relatore, Francesco Russo (Pd): «C'è stato un'ottima collaborazione che ha portato a un miglioramento del testo rispetto a quello della Camera».



Testo in Aula. Secondo Mauro (che definisce la sua «un'assenza politica») questo «è un testo che non regge da un punto di vista costituzionale» e che fa acqua da tutte le parti». È stata presentata anche una pregiudiziale di costituzionalità al testo da parte del M5S. Pregiudiziale respinta con soli 4 voti di scarto: i «sì» sono stati 112, i «no» 115 e una sola astensione (al Senato vale voto contrario). Davvero un «soffio» anche se si pensa che la maggioranza che diede fiducia al governo Renzi fu di 169 senatori.



Scontro dentro Fi. Polemica aperta nel gruppo di Forza Italia. Motivo: l'assenza di almeno 17 parlamentari dall'Aula al momento del voto sulla pregiudiziale di costituzionalità. Un'assenza che ha impedito di bocciare il provvedimento «una volta per tutte». Il capogruppo Paolo Romani, subito dopo il voto, ha scritto ai suoi senatori un sms dicendo «che oggi si è persa davvero una grande occasione».




© RIPRODUZIONE RISERVATA