Ok al divorzio facile, passa la fiducia sul processo civile

Ok al divorzio facile, passa la fiducia sul processo civile
di Silvio Gentile
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Mercoledì 5 Novembre 2014, 05:29 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 23:30
ROMA - Il via libero definitivo al primo decreto del pacchetto Orlando sulla giustizia arriverà giovedì, ma con il voto di fiducia di ieri alla Camera (353 sì e 192 contrari) è scontato l'esito per il provvedimento che rivoluzionerà il modo di dirsi addio degli italiani.

Futuri divorzi o separazioni saranno «fai da te». Un pò copiando il modello francese, i coniugi non avranno più l'obbligo di andare davanti a un giudice ma potranno sbrigarsela con una negoziazione assistita dagli avvocati oppure, in taluni casi, procedere davanti al sindaco o a chi ne fa le veci. E' questo solo un tassello del testo di conversione del decreto legge per abbattere l'arretrato civile (oltre 5 milioni di cause pendenti alla fine del 2013) che frenano la crescita economica e disincentivano gli investitori stranieri. «In Italia abbiamo un arretrato civile pari a tre volte quello della Germania, che pure ha 20 milioni di abitanti in più», fa notare il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Arbitrati e negoziazioni assistita dagli avvocati sono le soluzioni alternative alle aule di giustizia che fanno tirare un tiro di sollievo all'avvocatura, i cui rapporti con gli ultimi tre Guardasigilli erano andati deteriorandosi: «è stata promossa la cultura della conciliazione tra le parti», sostiene con soddisfazione il Consiglio nazionale forense. Mentre fa discutere l'Anm la riduzione delle ferie dei magistrati da 45 a 30 giorni all'anno e la sospensione dei termini feriali dal primo al 31 agosto, misure volute e introdotte dal premier Renzi nel decreto sul civile.



LE NOVITA'

Per la risoluzione delle controversie delle cause civili pendenti in primo e secondo grado - fatta eccezione per quelle che riguardano diritti indisponibili, lavoro, previdenza e assistenza sociale - le parti potranno trasferire il procedimento di fronte a un arbitro, individuato nell'albo degli avvocati (e per abbassare i costi il ministero potrà stabilire la riduzione del compenso degli arbitri). Altra strada è invece quella della negoziazione assistita dagli avvocati, con un accordo tra le parti con non si siano ancora rivolte al giudice o che non abbiano percorso la strada dell'arbitrato. Per le separazioni e i divorzi, il decreto Orlando ha subito ritocchi nelle commissioni parlamentari: diversamente dalla stesura originaria, il testo in via di approvazione prevede la possibilità di negoziazione assistita anche in presenza di figli minori o portatori di handicap grave, prevedendo in questo caso, oltre al vaglio del Procuratore della Repubblica, anche il possibile passaggio dinanzi al Presidente del Tribunale. E ancora: i coniugi, purché in questo caso senza figli minori o portatori di handicap, potranno comparire innanzi all'ufficiale di stato civile del Comune per concludere un accordo di separazione, di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili; non è obbligatoria l'assistenza dei legali. L'accordo non può contenere atti con cui si dispone il trasferimento di diritti patrimoniali. Previsto un doppio passaggio dinanzi al sindaco in qualità di ufficiale di stato civile, a distanza di trenta giorni.