Primarie Roma, un dirigente Pd: «Schede bianche gonfiate per alzare affluenza»

Primarie Roma, un dirigente Pd: «Schede bianche gonfiate per alzare affluenza»
di Simone Canettieri
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Mercoledì 9 Marzo 2016, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 14:56

«Qualcuno di noi pensava di fare del bene: così tra la notte di domenica e il pomeriggio di lunedì ha gonfiato virtualmente le schede bianche e le nulle. Per fare aumentare l’affluenza, per non far vedere che stavamo di poco sopra i 40mila ma molto più vicini ai 50mila votanti. Insomma, per evitare ulteriore accanimento sul flop. Quando poi lunedì pomeriggio i presidenti dei municipi hanno pubblicato sui social network i dati dei rispettivi spogli abbiamo capito l’errore. Anzi il boomerang». A parlare è un dirigente nazionale del Pd. Che svela a Il Messaggero il mistero dei gazebo romani. Una storia contorta che va ricostruita.

LA COMUNICAZIONE
Stando alla nota ufficiale inviata dal comitato promotore lunedì nel tardo pomeriggio, si sarebbero presentati alle primarie 47.317 persone ma, fatto più unico che raro, di queste 3.709 avrebbero scelto, una volta pagati i 2 euro (minimo) di sottoscrizione, di optare per la scheda nulla (843) e, soprattutto, per quella bianca (2.866). Arrivando così a un dato unico per questo genere di competizione: il 7,8 per cento di voti non validi. 
Un fenomeno che all’inizio il Pd ha tentato di spiegare come atto di protesta dei militanti, ma che poi, davanti ai dati squadernati dai vari mini-sindaci, ha fatto passare in cavalleria. Il doping sull’affluenza è solo virtuale: non ci sono schede bianche e nulle inserite fisicamente. E’ tutto il frutto di calcolo aggiustato con le mani davanti ai computer dalla macchina organizzativa nelle 21 ore di spoglio che hanno anticipato il comunicato ufficiale.
 
LA RICOSTRUZIONE
Giancarlo D’Alessandro, coordinatore del comitato organizzativo delle primarie, parla per la prima volta di quanto accaduto: «Il dato generale dei voti validi non si discute. Probabilmente - ammette - i ragazzi avranno fatto una proiezione sbagliata rispetto al dato. 

Ma non cambia il risultato: Giachetti ha stravinto. Nessuno infatti ha contestato i voti validi. E comunque non ero l’addetto alle operazioni di spoglio quindi non voglio commentare. Ma poi cosa parliamo? Mille voti in più o di mille in meno cosa cambiano? Le preferenze valide non si discostano da quelle fornite dai rispettivi comitati dei candidati la notte di domenica».

L’ESITO
Non è infatti in discussione l’affermazione di Giachetti (64,1%) su Morassut (28,2%) ma la partecipazione a queste primarie del centrosinistra. Quelle post Mafia Capitale, quelle indette per scegliere il successore di Ignazio Marino, deposto proprio dai consiglieri del Pd. Ecco perché sul numero di partecipanti alla sfida si questiona da settimane. Fino a domenica, giorno dei gazebo. E delle “non file” per votare. Vero tema politico della gara democrat. Con tanto di pasticcio. A urne chiuse l’altra notte è arrivato l’annuncio del Nazareno: «Siamo quasi 50mila». Intanto, dal comitato di Morassut ribadivano: «A noi risultano 43mila votanti». Una forbice da non poco. Che è stata cercata di aggiustare lunedì, calcolatrice alla mano, dal Pd. Con la moltiplicazione delle schede bianche e delle nulle. Lievitate, secondo il dato diffuso ufficialmente, a quasi l’8 per cento. 

Una doppia anomalia: alle primarie del 2013 vinte da Marino (100mila e passa i votanti) si registrò solo il 2,4 % di questi casi. Ora quasi si arriva quasi al quadruplo. E soprattutto se è vera la disaffezione dei militanti dem possibile che quasi in 4mila abbiano buttato almeno 2 euro per non esprimere nemmeno la preferenza? Non era l’astensione la miglior scelta politica del partito del non voto? Domande che hanno trovato una contro-risposta appena i presidenti dei municipi hanno diffuso i risultati: solo 20 (tra bianche e nulle) nel IX, due nel XV, meno di dieci nel municipio XI. Morale: i conti del Pd non tornano.

I NUMERI
Davanti a questo doping dell’affluenza il Pd si è chiuso a riccio. Ieri ha ribadito di non voler fornire i numeri dei singoli 193 seggi, né quelli dei quindici municipi della Capitale. «Meglio finirla qui», sussurrano diversi dirigenti democrat. Al momento manca anche la somma raccolta per queste primarie. I gazebo dovrebbero aver fruttato, stando all’affluenza gonfiata, più di 94mila euro (2 euro come sottoscrizione per ciascun votante). Che teoricamente, salvo donazioni più generose, non si troveranno in cassa. Proprio perché c’è una zona grigia di schede aggiunte al computer durante lo spoglio. 

Nel dubbio ieri non è stata fornita ancora nessuna cifra. «Sarebbe interessante vedere il bonifico fatta dal vecchio Pd, ante Mafia Capitale, nel 2013», attaccano adesso dal Nazareno. Consapevoli che tra domenica e lunedì «a qualche ragazzo» è partita la mano.

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