Primarie Pd, Renzi: ora ripartiamo insieme, grazie a Orlando e Emiliano

Primarie Pd, Renzi: ora ripartiamo insieme, grazie a Orlando e Emiliano
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Domenica 30 Aprile 2017, 23:12 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 09:44

«Grazie a tutti gli uomini che hanno permesso questa straordinaria festa della democrazia», ha esordito Renzi nel suo primo discorso dopo la vittotria delle primarie Pd. «Il secondo grazie - prosegue - è per Orlando e Emiliano a cui va il nostro abbraccio affettuoso. Terremo conto della loro battaglia».

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Renzi accenna ai «temi posti da Emiliano, primo fra tutti quello del Sud. Al valore dell'unire, non solo il partito ma anche il Paese». «E poi - dice - grazie a tutte le donne e gli uomini della mozione che ha vinto questo congresso». L'ex premier ringrazia Gentiloni e poi tutti quelli che fanno parte della sua squadra. 

«Questo non è un partito personale - continua -. Quando due milioni di persone vanno a votare, quando ci sono 6.000 circoli che vengono aperti... come si fa a dire che è il partito di uno solo, di un leader forte. Lo dirà il tempo se il leader è forte. Questo partito è una comunità meravigliosa. E' il rapporto col popolo che segna la diversità del Pd. L'alternativa al populismo non è il salotto ma è il popolo, il non aver paura della democrazia, di fare le primarie, di confrontarsi». 

Poi Renzi pone l'accento su due perole: umiltà e resposabilità. «Noi vogliamo cambiare l'Europa e lo dicamo con umiltà e responsabilità. Non ne possiamo più di un'Europa che non incrocia i desiderei più profondi di chi crede nell'ideale europeo. Non siamo contro l'europa ma per un'Europa diversa. Le primarie hanno chiuso un percorso fatto di tanti litigi, abbiamo discusso più delle cose che ci dividevano che delle persone che ci stanno intorno e ci sostengono. Abbiamo bisogno di dire che ha vinto tutto il Pd ma soprattutto quello che non si è vergognato di ciò che ha fatto in questi anni». 

«Il Congresso segna l'inzio di una pagina nuova, non è una rivincita. E' un'altra partita che dobbiamo vincere partendo dal presupposto che in questi anni non siamo stati in grado fino in fondo di portare la gente dalla nostra parte, dal basso. E me ne assumo la colpa. Il risultato delle primarie ci dice che dobbiamo ripartire da lì, andare casa per casa a dire che torneremo a discutere con la gente. Dobbiamo fare una grabnde coauilziione con quei cittadini, volontari, con l'associazionismo, con le donne e gli uomini che ci vengono a dre una mano. Non con dei presunti partiti. Sono quattro anni quelli che ci attendono. 

Poi una considerazione personale: «Io non ho mollato grazie a voi. In questi mesi ogni giorno ce n'era una: uno scandalo, vero o falso che fosse, una polemica, un litigio. Quello che mi ha fatto proseguire è la convizione che siamo una grande comunità non fine a se stessa: abbiamo la responsabilità di restituire all'Italia il diritto al futuro. Il punto è cosa faremo insieme. Noi vogliamo bene all'Italia, noi cambieremo l'Italia, noi ripartiremo: avanti insieme».

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