«È stato trovato un giusto punto di equilibrio» con una norma sulla prescrizione che «consente di evitare che processi di particolare rilevanza che sono arrivati a un giudizio di primo grado con una sentenza di condanna possano finire nel nulla», afferma il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Con l'accordo «tutti i reati contro la Pa che abbiano una natura originata da un patto criminale diventano di difficilissima prescrizione perché l'allungamento dei tempi tiene conto di questa natura», aggiunge.
Subito dopo l'ok agli emendamenti di maggioranza sulla prescrizione la seduta è stata sospesa. Il M5S ha minacciato di uscire protestando contro il fatto che le riformulazioni frutto dell'accordo erano state presentate «senza dare il tempo neanche per una valutazione». Il presidente della commissione Nico D'Ascola, «per rispetto delle opposizioni» ha sospeso la seduta. Anche FI, sul finire dei lavori, era infatti assente.
«Il numero legale c'era ma mancando le opposizioni non abbiamo voluto andare avanti», sottolinea ancora D'Ascola motivando la decisione di rinviare i lavori della commissione a martedì. Poco prima è stato Maurizio Buccarella, del M5S, a spiegare i motivi della protesta pentastellata. «Sono stati presentati riformulazioni che non abbiamo neppure potuto valutare e che davano vita a contenuti completamente diversi. Per questo avevamo chiesto che fossero accantonate o che venisse concesso un termine per i subemendamenti», sottolinea Buccarella rimarcando come, inoltre, rispetto ai giorni scorsi, oggi il governo abbia dato parere favorevole alla soppressione dell'emendamento a prima firma di Felice Casson (e sostenuto dal M5S) che prevedeva la cessazione, senza un termine massimo, della prescrizione dopo la sentenza di primo grado.
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