La Consulta boccia il Porcellum: «Se ne occupi il Parlamento. Illegittimo il premio di maggioranza»

La Consulta boccia il Porcellum: «Se ne occupi il Parlamento. Illegittimo il premio di maggioranza»
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Mercoledì 4 Dicembre 2013, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 07:48
La Consulta boccia il Porcellum, stralcia premio senza soglia e liste bloccate e lascia in piedi un'impalcatura proporzionale e preferenze. Tradotto: in assenza di interventi normativi da parte del Parlamento, se prossimamente si andasse votare, gli elettori eleggerebbero i propri rappresentanti con un sistema che disegna le Camere in funzione delle quote di voti realmente espressi. L'unico, vero correttivo è in entrata, per chi non raggiunge una certa quota.



COSA HA DECISO LA CONSULTA - Con la decisione di oggi la Corte ha dichiarato incostituzionali il premio di maggioranza senza soglia e le liste bloccate, accogliendo le due questioni sollevate dalla Cassazione nel momento in cui, accogliendo i ricorsi presentati da alcuni cittadini-elettori, ha rimesso gli atti alla Consulta. Il risultato è che i due perni del cosiddetto Porcellum vengono a cadere. Il che suona come una bocciatura complessiva della legge elettorale vigente.



STOP A PREMIO DI MAGGIORANZA - La Consulta ha dichiarato illegittimo il premio di maggioranza che non prevede una soglia minima di voti per essere assegnato. Il premio previsto dal Porcellum è illegittimo perchè scatta esclusivamente per liste o le coalizioni che abbiano preso il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito almeno 340 seggi alla Camera e il 55% al Senato. L'effetto concreto dello stop decretato dalla Corte è che il premio cade in toto, visto che non può essere la Consulta a stabilire come costruirlo e quali soglia attribuirgli: questo spetta al legislatore. Quindi, dopo la pronuncia della Corte, quel che resta è un sistema proporzionale, con correttivo all'ingresso: «le liste che non raggiungono il 4% alla Camera e l'8% al Senato, percentuali che salgono rispettivamente a 10% e al 20% per le coalizioni, non entrano in Parlamento», spiega uno degli avvocati che ha impugnato il Porcellum, Carlo Besostri.



STOP A LISTE BLOCCATE - La Corte ha anche stabilito che le liste «bloccate» sono illegittime: non è costituzionale non consentire all'elettore di esprimere preferenze. Sarà quindi necessario individuare dei meccanismi per reintrodurle, un passaggio che potrebbe prevedere «un intervento normativo», sottolinea il presidente emerito della Corte Costituzionale, Valerio Onida, che invita però ad attendere le motivazioni della sentenza, per comprendere fino in fondo la portata di questo passaggio
».



IL GIALLO DEGLI ELETTI CON IL PREMIO - Un punto critico è quello che riguarda i parlamentari eletti alle scorse politiche grazie al premio di maggioranza e la cui elezione non è stata ancora convalidata. »Si tratta di 150 deputati, che ora devono essere sostituiti perchè eletti sulla base di una legge illegittima«, sostengono alcuni, come per esempio il giurista Gianluigi Pellegrino. Per gli avvocati che hanno presentato il ricorso, invece, questo problema non si pone, perchè, dicono, solo le Camere di appartenenza possono giudicare dei titoli di ammissione dei propri componenti e non c'è nessun automatismo. La Corte non ha detto nulla in merito. E molto probabilmente anche le motivazioni non si addentreranno in questi aspetti, considerandoli prettamente politici.



I TEMPI - L'efficacia delle novità decise dalla Corte si avrà dal momento in cui le motivazioni della sentenza saranno pubblicate e questo avverrà nelle prossime settimane. Un'indicazione offerta esplicitamente dalla Corte, il che indica che la Consulta ha in qualche modo voluto mettere in mora il Parlamento, affinchè si affretti a legiferare o a sanare i punti illegittimi dell'attuale legge.
Resta fermo che le Camere possono approvare una nuova legge elettorale, »secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali«, sottolinea la Consulta.
La corte ha respinto tutti e due i punti sottoposti al giudizio di costituzionalità: premio di maggioranza e preferenze. «Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali». Lo afferma la Consulta, dopo aver bocciato il Porcellum. In ogni caso «L'efficacia della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale decorrerà dal momento in cui le motivazioni saranno pubblicate».



Le motivazioni della sentenza, informa una nota di Palazzo della Consulta, «saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici. Resta fermo - si aggiunge - che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali».







Le reazioni. Secondo il vicepremier Angelino Alfano: la decisione della Consulta di dichiarare incostituzionale il Procellum è «ottima. A questo punto non ci sono più pretesti e alibi per alcuno. Si

deve procedere con urgenza a cambiare la legge elettorale». L'ex collega di partito Maristella Gelmini spiega: «Se il Porcellum è considerato incostituzionale sia per le liste bloccate sia per l'eccessivo premio di maggioranza, è allora vero che

una volta riformata la legge elettorale, e in permanenza di un Parlamento non più legittimato, l'unica decisione costituzionalmente valida che può essere presa dal Capo dello Stato è lo scioglimento delle Camere e il voto anticipato».

Soddisfatto Pieferdinando Casini: «Abbiamo lavorato per anni all'introduzione delle preferenze nella legge elettorale, come proponemmo anche nel dibattito parlamentare sul cosiddetto Porcellum. Inoltre, abbiamo sempre considerato una grave anomalia un premio di maggioranza costruito senza un'adeguata soglia. Per Beppe Grillo: «A questo punto bisogna andare alle elezioni subito».

Il candidato alla segreteria Pd, Giuseppe Civati, dice:«Prendiamo in parola Beppe Grillo che dichiara, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della consulta, di essere disponibile a tornare al Mattarellum. Esiste quindi una larghissima maggioranza in Parlamento che può immediatamente approvare una nuova legge elettorale capace di restituire governabilità al Paese e il diritto di scelta ai cittadini».

Nichi Vendola «La sentenza della Consulta è un raggio di sole nel gelo democrazia, è atto di giustizia contro quel Porcellum con cui la destra ha offeso l'Italia», scrive su Twitter.

«Adesso il Parlamento non può scansare il suo dovere» dice Pier Luigi Bersani dopo la sentenza della Consulta sul Porcellum. «La nostra proposta di doppio turno di collegio corrisponde perfettamente alle obiezioni della Corte e alle esigenze del Paese», aggiunge. «Speriamo di poter convincere chi fin qui ha fatto melina sperando di tenersi il Porcellum», conclude Bersani.
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