Piemonte, Tar annulla le Regionali 2010, verso il voto a maggio. Lega furiosa. Chiamparino: sono pronto a candidarmi

Piemonte, Tar annulla le Regionali 2010, verso il voto a maggio. Lega furiosa. Chiamparino: sono pronto a candidarmi
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Venerdì 10 Gennaio 2014, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 08:42
Il Piemonte potrebbe tornare presto al voto. ​Il Tar ha accolto il ricorso presentato dall'ex presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, annullando l'atto di proclamazione degli eletti alle elezioni dal 2010 e stabilendo il ritorno alle urne. Il voto potrebbe arrivare nella prossima primavera e l'ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino (Pd) ha già fatto sapere di essere pronto a candidarsi. Intanto però la giunmta resta in carica fino alla sentenza del Consiglio di Stato a cui Cota ha annunciato che farà ricorso.



Letta: tre anni mezzo tempo incredibile. «Non commento mai le sentenze, ci saranno le conseguenze del caso, si andrà al voto. Certo, tre anni e mezzo sono un tempo assolutamente incredibile e penso che tutti si debba riflettere su questo. Forse bisogna riguardare alcune di quelle norme», ha detto il premier Enrico Letta a Rainews24.



​Mercedes Bresso aveva chiesto l'annullamento del risultato elettorale, che aveva consegnato al leghista Roberto Cota la carica di governatore del Piemonte, per la presenza di una lista, i «Pensionati per Cota», la cui presentazione era stata viziata da irregolarità. Il consigliere regionale espresso dai «Pensionati per Cota», Michele Giovine, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a due anni e otto mesi.



Giunta e Consiglio in carica fino al Cds Consiglio e Giunta della Regione Piemonte rimarranno in carica fino alla decisione conclusiva del Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar. Passaggio preliminare sarà l'accoglimento della richiesta di sospensiva. In caso di non accoglimento, decadranno.



Chiamparino si candida «Se nei prossimi mesi si andrà al voto anticipato per la Regione Piemonte vi sarà la mia disponibilità a una eventuale candidatura alla Presidenza della medesima che, naturalmente, non dipenderà solo da me», ha subito commentato l'ex sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. «Lo farò con lo stesso spirito di servizio - aggiunge Chiamparino - col quale ho fatto il sindaco della nostra Città e oggi faccio il Presidente della Compagnia di San Paolo, istituzione che, come ripetuto più volte, eviterò di coinvolgere, direttamente o indirettamente, nelle vicende politiche della nostra Regione».




L'ex governatrice «Seppure in ritardo è stata fatta giustizia. La sentenza è immediatamente esecutiva, anche se ci sarà il ricorso, riusciremo a andare al voto insieme alle amministrative e alle europee. Sono contenta soprattutto per il Piemonte, perché gira pagina»: così l'ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso, battuta da Cota alle regionali del 2010. «Per ora festeggio, poi vedrò se ricandidarmi», ha concluso Marcedes Bresso.



Cota furioso «Andrò avanti, chiedo giustizia» dice Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, annunciando l'intenzione di fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. «Evidentemente abbiamo toccato troppi interessi, evidentemente abbiamo dato fastidio. Io questo non lo accetto». La sentenza è «vergognosa, siamo in una Paese di matti. Si è votato nel 2010. Ora, quattro anni dopo, si viene a dire che quel voto non è valido. Ma che idea si potrà chi all'estero vorrebbe investire da noi. Il nostro è un sistema fuori controllo», ha aggiunto Cota che domani pomeriggio parteciperà alla fiaccolata promossa dalla Lega Nord con lo slogan 'Giù le mani dal Piemonte'. Cota è convinto che il Consiglio di Stato non confermerà la sentenza del Tar. «Non vedo come possa farlo - ha dichiarato -.
Qui c'è un governo intero che deve funzionare, c'è un programma da portare avanti. Ma in quale Paese del mondo dopo quattro anni vengono annullate le elezioni? Ma ce ne vogliamo rendere conto o no che siamo di fronte a un sistema fuori controllo?». «La verità - ha aggiunto - è che io non sono dentro alla 'cappa' dei potenti».




La Lega scende in piazza «Giudici e sinistra, anche quando perdono, riescono a vincere. Un attacco alla democrazia, ecco di cosa si tratta». Così Matteo Salvini, segretario della Lega, su Facebook. «Altro che mutande! Forse a qualcuno hanno dato fastidio i 30 milione di risparmio secco, all'anno, dei costi della politica in Regione. Forza Piemonte, forza Lega, continuiamo a lavorare. Domani tutti a Torino! Giudici, comunisti e giornalisti, giù le mani dalla Lega e dal Piemonte!». Il corteo partirà alle 17 dal consiglio regionale in via Alfieri, 5. «Che strano!!! Saranno solo coincidenze ma ogni volta che c'è un giudice a decidere, dà ragione sempre alla Sinistra. Questo sfida anche le leggi della statistica», scrive su Twitter la deputata di Forza Italia, Jole Santelli.



La replica della Bresso Alle barricate e agli anunci della Lega la Bresso replica: «Qualcuno ha governato indebitamente per quattro anni e adesso si stupisce del fatto di dovere lasciare il mandato un pò prima. Considero inverosimile l'atteggiamento per cui i giudici sono sempre comunisti, il segretario della Lega e Cota delirano». «A mia memoria - rimarca Bresso - le prime elezioni regionali annullate furono quelle del Molise, dove era stato eletto un candidato di centrosinistra. Credo che Cota dovrebbe ammettere la situazione e portarci rapidamente alle elezioni».



Il Pd esulta. «La 'macroregione del Nord', surrogato della Padania, ormai non esiste più. Era il maggior argomento di propaganda di Maroni durante le regionali di un anno fa ed è finito definitivamente in soffitta», attacca il coordinatore lombardo del Pd, Alessandro Alfieri. «Per la debolezza del centrodestra, una Lega sempre più debole si è trovata a guidare le tre grandi regioni del Nord Italia - aggiunge Alfieri -. Una situazione irripetibile, con buona pace di Maroni, di Salvini e dei loro. Ora ci chiediamo che fine faranno i progetti di interesse macroregionale, gli studi commissionati ad enti esterni e anche il relativo superconsulente di Maroni. Siamo certi che si troveranno modi migliori per impiegare quelle risorse». «In Piemonte si tornerà a votare. Sarebbe il caso di farlo presto. Dopo la sentenza di oggi buon senso lo impone. Cota si dimetta e si ridia la parola ai cittadini questa primavera», scrive Gianni Cuperlo, Presidente dell'Assemblea nazionale del Pd, sul suo profilo Facebook.



M5s: al voto a maggio. «Finalmente si può tornare al voto in una Regione come il Piemonte che è stata amministrata in modo fallimentare sia dal Pd che dal Pdl: loro vogliono le stesse cose, come la cementificazione e la Tav. Speriamo che si possa tornare al voto a maggio e dare la possibilità ai cittadini del Piemonte di dare il voto al Movimento 5 Stelle per un cambiamento culturale. Ora vedremo Cota con le mutande, forse con le mutande verdi», afferma Federico D'Incà, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, intervenendo a Tgcom24.
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