Piemonte, il Tar intima a Cota di indire le elezioni entro 7 giorni altrimenti lo farà un commissario

Il presidente del Piemonte Cota (Foto Di Marco/Ansa)
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Giovedì 6 Marzo 2014, 21:08 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 17:19
Il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso del Movimento 5 Stelle, che aveva chiesto un giudizio di ottemperanza sulla nullit delle elezioni del 2010. I giudici amministrativi intimano la convocazione delle elezioni entro 7 giorni dalla notifica della sentenza. In caso contrario, verrà nominato un commissario ad acta per farlo.



Il presidente Cota. «È un fatto di una gravità inaudita. Aspetto di leggere una comunicazione in forma ufficiale, non avendola ancora ricevuta, e poi commenterò». Così il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, sul giudizio di ottemperanza del Tar piemontese.



Il Pd. «Sono molto contento perchè finalmente si mette parola fine a tutti questi tentennamenti e rinvii della Giunta Cota. È un grande risultato, ma avremmo sperato di vedere un'uscita di scena più dignitosa». Così il segretario del Pd del Piemonte, Davide Gariglio, sul giudizio di ottemperanza del Tar. «Trovo vergognoso - rimarca Gariglio - che debba essere il giudice a imporre al presidente Cota di fare quello che sarebbe stato il suo primo dovere dopo l'annullamento e la conferma del Consiglio di Stato, cioè indire le elezioni». «Comunque bene - aggiunge - sono felice che i consiglieri del Pd si siano costituiti in giudizio chiedendo l'ottemperanza. Abbiamo fatto la cosa migliore, in questo modo facciamo risparmiare alla Regione 43 milioni».



Forza Italia. «Sentenza inspiegabile»: così il numero due della Giunta Cota in Regione Piemonte, Gilberto Pichetto (Fi), definisce la decisione del Tar di intimare la convocazione di nuove elezioni entro sette giorni. «Ho sempre sostenuto - sottolinea Pichetto - che nonostante i ricorsi in sospeso fosse comunque doveroso procedere alla convocazione dei comizi elettorali in tempo utile per svolgere le elezioni regionali il 25 maggio con le europee. Siamo ampiamente nei tempi per farlo, se fosse confermato quanto anticipato, non capirei la sentenza». «Siamo perfettamente nei tempi e nulla sarebbe cambiato - rimarca - lo dimostra il fatto che nemmeno il Governo nazionale ha convocato i comizi elettorali per le europee. Non ci saremmo mai aspettati una decisione simile, che sembra dettata da un accanimento giuridico inspiegabile». «Tutto ciò - conclude - rischia di avvelenare un clima già saturo di episodi sconcertanti, alla vigilia di altre due sentenze che potrebbero ancora creare colpi di scena e che a maggior ragione avrebbero giustificato l'attesa della convocazione delle elezioni, pur rispettando i tempi utili per l'election day».
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