Verde a rischio, piano del ministero per i Comuni: ecco le linee guida
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Verde a rischio, piano del ministero per i Comuni: ecco le linee guida nazionali
di Sara Menafra
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Lunedì 7 Novembre 2016, 23:57 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 09:01
Linee guida nazionali anche per gestire il verde comunale e un piano finanziato dal governo che interviene sul dissesto idrogeologico in sette anni. Un po’ come accade nella riforma costituzionale, pure in tema di ambiente la parola d’ordine è “contro-devolution”.

Se fino a qualche anno fa era normale pensare che ogni comune facesse per se nella gestione del territorio e del verde, e fosse dunque singolarmente responsabile quando le piogge torrenziali sradicavano alberi o rompevano argini, da qualche tempo la tendenza è cambiata. Dal 2013, esiste una legge che si interessa dell’organizzazione e lo sviluppo degli «spazi verdi urbani» che ha dato vita ad un comitato nazionale verde urbano e, entro la fine dell’anno i tecnici di ministero dell’Ambiente, Anci e ordine degli Agronomi renderanno pubbliche un documento contentente linee nazionali di intervento piuttosto dettagliate su come il verde pubblico debba essere gestito e manutenuto per evitare, o almeno contenere, i disastri conseguenti a calamità naturali.
 
«Per quel che riguarda il verde pubblico, molto ha fatto la tendenza complessiva di questi anni di a disinvestire dal tema e affidare tutto a società esterne ai comuni. La qualità ne ha spesso risentito», dice Massimiliano Atelli, presidente del comitato nazionale Verde pubblico presso il ministero dell’Ambiente istituito con la legge 10 del 2013: «Le linee guida serviranno soprattutto a supportare i comuni nel riorganizzare il servizio. Partendo dall’idea che gli alberi sono esseri viventi con un ciclo e il cui stato di salute va costantemente monitorato». 

LE LINEE GUIDA
Il documento indicherà alcune iniziative che i comuni saranno inviatati a mettere in pratica subito: adottare un regolamento comunale per il verde; censire le alberature; approvare un piano di monitoraggio; avviare un programma di manutenzione con dettagli tecnici. E soprattutto punterà su un’idea di base: anche sugli alberi la differenza la fa la prevenzione. «Non potrà essere prescrittivo, perché il verde pubblico resta una competenza comunale. Ma l’obiettivo è far circolare delle linee di intervento e stimolare i comuni più indietro a prendere esempio dai migliori». In cima alla lista ci sono le amministrazioni virtuose come Milano e Torino che hanno un piano verde pubblico comunale costantemente aggiornato. Roma, che pure ha 330mila alberi da gestire, è molto più indietro: «La scorsa amministrazione aveva cominciato a lavorare a un piano aggiornato, il precedente era molto vecchio. Non sappiamo ancora se l’attuale gestione voglia riprendere il lavoro fatto o ripartire da capo», conferma Atelli. «Il problema è che chiediamo ai comuni di intervenire, ma i soldi a disposizione sono sempre meno», dice Laura Albani che segue l’argomento per l’Anci. «Per questo stiamo chiedendo di affiancare alle linee guida iniziative di incentivi anche in collaborazione con le Regioni». 

FIUMI E LAGHI
Discorso più strutturato quello per il dissesto idrogeologico. Nel 2014, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha fatto approvare il Piano nazionale per il dissesto idrogeologico che in sette anni dovrebbe investire 7 miliardi di euro nella sistemazione di bacini idrici, fiumi e laghi.

Gli interventi previsti sono in tutto 7.000, i primi 33 in attuazione valgono al momento 650 milioni di euro e nell’elenco c’è, ad esempio, lo “scolmatore” per il torrente Bisagno nel comune di Genova, quello che esondando nel 2014 uccise una persone in un tunnel pedonale a pochi passi dalla stazione di Brignole. E c’è la realizzazione di un lago artificiale a Milano per raccogliere le acque del torrente Seveso. 
Nel primo gruppo di interventi ci sono anche Bologna, Cesenatico, Firenze, Olbia, Padova, Pescara e Venezia. Per la capitale, gli interventi idrogeologici arriveranno entro la fine dei sette anni: dodici iniziative per per un totale di 
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